Svizzera

I cantoni nord-ovest contrari a nuove misure alle frontiere

Secondo la Conferenza dei governi della Svizzera nord-occidentale il livello di controlli in discussione "paralizzerebbe di fatto il traffico frontaliero"

(Ti-Press)
26 gennaio 2021
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Un regime di controllo rigoroso alle frontiere come quello richiesto dai presidenti dei principali partiti "paralizzerebbe di fatto il traffico frontaliero". Per questo motivo, i cantoni della Svizzera nord-occidentale vi si oppongono.

"Le chiusure e i controlli alle frontiere, i regimi di test e i regolamenti di quarantena" proposti dai presidenti dei partiti "sono difficilmente attuabili" e "non sono una soluzione", scrive martedì la Conferenza dei governi della Svizzera nord-occidentale (BS, BL, AG, SO e JU) in una lettera indirizzata al Consiglio federale.

Ogni giorno sono più di 70'000 i lavoratori frontalieri francesi e tedeschi che si recano nel nord-ovest della Svizzera. Quasi il 10% di loro lavora nel settore della salute e dei servizi sociali. "Danno un contributo significativo al funzionamento dell'assistenza sanitaria nella regione e una risposta efficace alla pandemia", osserva la conferenza.

Lo schema proposto dai presidenti dei partiti "avrebbe conseguenze importanti per i cantoni e le regioni di confine". "Paralizzerebbe di fatto il traffico di frontiera". L'obbligo di quarantena "potrebbe avere serie ripercussioni sul buon funzionamento delle nostre imprese", sottolineano i responsabili dei cinque cantoni.

Nel fine settimana alcuni domenicali hanno riferito che i presidenti dei sei principali partiti (UDC, PS, Alleanza del Centro, PLR, Verdi e Verdi Liberali) hanno indirizzato una lettera al Consiglio federale in cui chiedono di introdurre in sistema di test alle frontiere e regole di quarantena più severe.

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