Svizzera

Migros: 2020 anno buono, ma lavoro ridotto non più compensato

Il gigante arancione ha deciso di non versare più a titolo volontario il 20% del salario non corrisposto dalla cassa disoccupazione ai dipendenti

Da gennaio i dipendenti in lavoro ridotto avranno una busta paga più leggera (Ti-Press/Archivio)
17 gennaio 2021
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Migliaia di dipendenti del gruppo Migros toccati dal lavoro ridotto a causa della pandemia vedranno calare nettamente i soldi in busta paga nelle prossime settimane: contrariamente a quanto fatto nella prima ondata il gigante arancione ha deciso infatti di non versare più a titolo volontario il 20% del salario non corrisposto dalla cassa disoccupazione, che paga l'80%.

La misura è in vigore da gennaio

"È vero che Migros ha adeguato l'indennità per lavoro ridotto alla copertura prevista dalla legge a partire dal gennaio 2021", afferma il portavoce Marcel Schlatter in dichiarazioni riportare dal SonntagsBlick. Stando al domenicale la misura riguarderà i collaboratori delle 330 strutture per il fitness e il tempo libero in Svizzera che appartengono al conglomerato Migros, i 1600 dipendenti della Scuola Club Migros e 2600 dipendenti dell'azienda di viaggi Hotelplan. Ma non è tutto: rischiano lo stesso destino anche il personale della ristorazione Migros e i negozi specializzati chiusi per ordine ufficiale. Tra questi vi sono circa 300 ristoranti e take-away, oltre a un servizio di catering, la catena di elettronica Melectronics, il negozio di mobili Micasa e il negozio di articoli sportivi SportXX.

Il 2020 è stato però un anno positivo

Il SonntagsBlick mette anche in relazione il cambiamento di approccio nella compensazione del lavoro ridotto con il 2020 finanziariamente di successo appena chiuso da Migros. Le perdite dei negozi specializzati, nel comparto gastronomia, di Hotelplan e nel settore del fitness sono state più che compensate dal boom delle vendite nei supermercati e nel commercio online. "Dal punto di vista economico il 2020 è stato un anno positivo per Migros", aveva detto il CEO Fabrice Zumbrunnen in un'intervista rilasciata già a fine novembre.

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