Svizzera

Coronavirus, la fine dell’eccezione romanda

Il tasso di riproduzione aumenta. Vaud, Neuchâtel e Vallese chiudono musei, biblioteche e centri fitness. Solo Friburgo può continuare a derogare.

Anche i centri fitness dovranno nuovamente chiudere
(Keystone)
3 gennaio 2021
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Berna – Conseguenza dell'aumento del tasso di riproduzione Re del Covid-19, valore che indica a quante persone in media un soggetto infetto trasmette il virus, Vaud, Vallese e Neuchâtel hanno annunciato oggi la fine del regime d'eccezione. Da domani (dalle 19 di stasera in quest’ultimo cantone) musei, biblioteche, fitness e, nei giorni festivi i negozi delle stazioni di servizio, dovranno rimanere chiusi.

Lo scorso 18 dicembre, il Consiglio federale aveva imposto la chiusura per un mese per i ristoranti e le strutture per il tempo libero, lo sport e la cultura. Tutti i negozi, ad eccezione delle panetterie e delle farmacie, devono inoltre abbassare la saracinesca durante i giorni festivi. Eccezioni erano previste per i cantoni con una evoluzione epidemiologica favorevole, ossia con un tasso Re inferiore a 1 (a 0,9 da martedì). 

Tre giorni consecutivi sopra l’1

Ciò era valevole in particolare per i cantoni romandi. Nei giorni seguenti, avendo un tasso Re superiore a 1, Giura e Ginevra sono però passati al regime federale. Neuchâtel, Friburgo, Vaud e Vallese si sono poi accordati per chiudere a loro volta i ristoranti dal 26 dicembre. Vaud li ha mantenuti aperti solo sulle piste da sci, ma da domani anch'essi dovranno rimanere chiusi.

La fine del regime d'eccezione si giustifica nei tre cantoni romandi con il superamento per tre giorni consecutivi del valore soglia ‘1’ del tasso di riproduzione del virus. Ciò obbliga Vaud, Vallese e Neuchâtel ad applicare le direttive federali (tra le quali quella che limita gli incontri nella cerchia privata a 10 persone). L'unico cantone a beneficiare ancora di un regime d'eccezione è quindi Friburgo.

Altrove, come nel resto della Svizzera, musei, cinema, biblioteche, casinò, giardini botanici, zoo e altre strutture culturali e ricreative, ma anche i ristoranti, dovranno quindi rimanere chiusi. I negozi non potranno aprire dopo le 19 nei feriali e dovranno rimanere inaccessibili la domenica e i festivi (anche quelli delle stazioni di servizio). Le uniche eccezioni sono le panetterie e le farmacie.

Il Consiglio federale questa settimana ha rinunciato ad adottare nuovi provvedimenti. Mercoledì valuterà nuovamente la situazione.

Tasso nazionale allo 0,95

Intanto gli ultimi dati sul tasso di riproduzione del Covid-19 indicano che a livello nazionale questo è salito prima di Natale sfiorando quota 1. La stima elaborata per il 24 di dicembre dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) indica un valore di 0,95.

Il tasso di riproduzione Re era passato sotto la soglia critica il 5 di dicembre (ma non era mai sceso sotto 0,90, quota raggiunta il 17 dicembre). Al 20, invece, aveva già oltrepassato questo valore nei cantoni Appenzello Interno (1,37), Vallese (1,22), Neuchâtel (1,14), Uri (1,14), Nidvaldo (1,12), Vaud (1,08), Giura (1,06) e Ticino (1,03).

Ciò significa che due settimane fa in questi Cantoni il virus ha incominciato a diffondersi con maggior velocità. Per ridurre il numero di contagi, il tasso di riproduzione deve scendere chiaramente sotto l'1.

Tasso di riproduzione sottostimato

Gli epidemiologici temono che questo valore sia ulteriormente salito nel corso dei giorni festivi. La Task Force del Consiglio federale, cui compete il calcolo del tasso di riproduzione, indica sul suo sito web che questa grandezza rischia di venir sottostimata durante le feste poiché meno persone si sono fatte testare.

Il canton Berna, per esempio, ha annunciato sabato "solo" 181 nuovi casi confermati di coronavirus, mentre il numero di esami eseguiti tra l'1 e il 2 gennaio è stato di 1'062 appena. Nelle 24 ore precedenti il numero di test era stato di 3'600. Il 1° di gennaio, Berna aveva annunciato ancora 504 casi confermati di positività.

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