Svizzera

Pesticidi, anche il Nazionale per il ‘controprogetto’

La Camera del popolo entra in materia su una revisione di legge che funge da alternativa alle iniziative sulle quali si voterà il prossimo anno

(Keystone)
2 dicembre 2020
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Berna – Occorre ridurre significativamente i rischi legati ai prodotti fitosanitari. Ne è convinto il Consiglio nazionale che è entrato stasera in materia su una revisione legislativa già accolta in settembre dal Consiglio degli Stati. I dibattiti, interrotti poco fa, riprenderanno giovedì di settimana prossima.

La revisione in materia è la risposta, ma formalmente non un controprogetto, alle due iniziative popolari sull'acqua potabile e per il divieto dei pesticidi. Stati e Nazionale hanno già adottato le rispettive raccomandazioni di voto, entrambe negative.

Non a mani vuote davanti al popolo

Le due proposte di modifica costituzionale sono tuttavia state spesso citate. Il Parlamento vuole infatti che il progetto sia terminato ancora durante questa sessione. "Non possiamo permetterci di arrivare a mani vuote davanti al popolo", ha sottolineato Christian Lüscher (Plr/Ge).

Il disegno al vaglio della Camera del popolo vuole regolamentare in modo più severo l'uso dei pesticidi e ridurre i rischi per gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. L'obiettivo è diminuire il consumo di pesticidi tagliando i rischi del 50% entro il 2027. Se a quel momento ne rimarranno di "inaccettabili", il Consiglio federale potrà intervenire.

Respinte le proposte della sinistra

Nella deliberazione di dettaglio, il Nazionale ha aggiunto all'articolo 6a della legge sull'agricoltura un obiettivo secondo cui i concimi chimici importati devono essere possibilmente sostituiti con concimi aziendali indigeni. Respinte tutte le proposte che si spingevano oltre presentate dalla sinistra, che ritiene il progetto insufficiente.

Bocciata in particolare la proposta d'inserire nel progetto obiettivi quantificati per la perdita di sostanze nutritive. "Le basi numeriche non sono sufficientemente chiare", ha sostenuto Fabio Regazzi (Ppd) a nome della commissione.

Il ‘nodo’ della protezione delle acque

Un secondo asse concerne la protezione delle acque; qui i dibattiti sono ancora in corso. La legge in discussione prevede che un'autorizzazione debba essere riesaminata se i valori limite per i prodotti fitosanitari o i biocidi sono ripetutamente e ampiamente superati nelle acque da cui si attinge acqua potabile o nelle acque superficiali.

In futuro, potranno inoltre essere utilizzati solo prodotti fitosanitari il cui impiego nelle acque sotterranee non comporti concentrazioni eccessive di principi attivi e prodotti di degradazione nel settore d'alimentazione delle captazioni dell'acqua potabile. In terzo luogo, la riforma mira anche a ridurre in modo vincolante le eccedenze di fertilizzanti, in particolare azoto e fosforo.

L'obiettivo è diminuire "in maniera adeguata" le perdite di azoto e fosforo dell'agricoltura rispetto al valore medio degli anni 2014-2016. Il Consiglio federale dovrà fissare degli obiettivi di riduzione. Per farlo dovrà consultare le cerchie interessate.

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