Svizzera

In Svizzera cala la disponibilità a vaccinarsi

Lo rivela un sondaggio dell'istituto Sotomo. Solo il 49% delle persone vuole vaccinarsi, durante la prima ondata della pandemia la percentuale era del 60%

(Keystone)
27 novembre 2020
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In Svizzera si constata un calo della disponibilità a vaccinarsi contro il Covid-19. È quanto emerge dal quarto sondaggio dell'istituto Sotomo sull'accettazione e l'efficacia del lavoro di prevenzione contro il coronavirus.

Stando al sondaggio, che è stato commissionato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), tra il 22 e il 28 ottobre, solo il 49% delle 1633 persone interrogate ha dichiarato di voler essere vaccinato. Nei sondaggi di marzo e aprile, la percentuale era ancora superiore al 60%.

In che modo le notizie positive sui vari candidati al vaccino influenzeranno gli atteggiamenti sarà evidente solo nei prossimi sondaggi, scrivono in proposito gli autori dello studio.

A colpire è inoltre l'evoluzione in termini di fiducia che viene riposta nelle organizzazioni e nei gruppi di persone incaricate di informare sul nuovo coronavirus. Tra la primavera e l'estate, ad erodersi è stata in particolare la fiducia nei media, mentre tra l'estate e l'autunno il calo riguarda soprattutto le autorità.

"Risorse emotive esaurite"

Rispetto all'estate è peggiorata anche la sensazione di benessere degli intervistati, scesa ai livelli del mese di marzo. Secondo l'istituto di ricerca, l'attenzione si concentra ora "sulle risorse emotive sempre più scarse per affrontare il perdurare della crisi".

In questa seconda ondata, il Covid-19 è diventato una malattia che il 57% degli intervistati conosce perché ha toccato qualcuno nella propria sfera di conoscenze. Le persone in questa situazione sono naturalmente più propense ad assumere la responsabilità delle misure per rallentare la diffusione del virus.

L'ultimo sondaggio mostra inoltre quella che gli autori dello studio definiscono una "vera e propria marcia trionfale" delle mascherine. Il 38% degli intervistati si dice sicuro o molto favorevole all'obbligo di indossare le mascherine nelle aree pubbliche all'aperto, il 58% le ritiene necessarie sul posto di lavoro.

Il tasso di accettazione sale al 93% per i trasporti pubblici, all'88% nei centri commerciali e al 92% presso i fornitori di servizi dove non è possibile rispettare le distanze minime.

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