Svizzera

Molestie alla RTS: Gilles Marchand riferirà in Parlamento

Prendono una piega decisamente politica i fatti denunciati da Le Temps. E i fatti rilanciati da La Liberté smentiscono ulteriormente il direttore della SSR

Gilles Marchand, direttore della SSR (Keystone)
5 novembre 2020
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Lo sottolinea La Liberté: il caso delle molestie alla RTS sta prendendo una piega politica. La Commissione dei trasporti e delle comunicazioni del Consiglio degli Stati si è riunita lo scorso lunedì e ha deciso di chiedere un incontro con la direzione della SSR per avere chiarimenti. Questo significa che Gilles Marchand sarà interpellato in prima persona. “Il ruolo che ha svolto solleva interrogativi”, scrive il quotidiano di Friborgo, citando lo stesso documento svelato da 24 Heures e riportante l’incontro del 5 dicembre del 2014 in cui Marchand, allora capo della RTS, fu inserito in una “libera discussione” in una sala interna dell’azienda sul caso di un dirigente accusato da diverse persone di molestie e comportamenti inappropriati.

All’epoca – stando alle parole della portavoce Lauranne Peman – fu condotta un’indagine esterna sulle capacità manageriali della persona accusata di molestie per un periodo di circa tre anni. “L’indagine non rivelò alcuna molestia – continua Peman – ma avremmo dovuto tornare al periodo in cui questa persona era un collaboratore giornalistico, soprattutto negli anni 2008 e 2009. È stato un errore di cui ci rammarichiamo ed è per questo che riapriremo questa indagine, la amplieremo e prenderemo tutte le misure necessarie sulla base dei risultati”. Alla fine dell’inchiesta, il sospettato “era stato semplicemente spostato in un’altra posizione internamente”. Spostamento che confuta le parole di Marchand di qualche giorno fa, secondo il quale non vi furono cambi di mansione, senza presa di provvedimenti

Le reazione della politica

Matthias Aebischer (ps, BE), membro del comitato ed ex giornalista della televisione tedesca, ritiene che la separazione dei poteri debba essere rispettata: “Non spetta alla politica dire alla SSR cosa fare”. La senatrice Lisa Mazzone ritiene però che "è importante che la direzione della SSR sia in grado di rispondere ai rappresentanti eletti e di dare garanzie che in futuro le denunce non vengano messe in un cassetto. In quanto azienda di servizi pubblici, la SSR deve dare l’esempio e migliorare le sue misure anti-molestie", ha dichiarato.

Per la senatrice Marianne Maret (pdc, VS) si dà il tempo per ascoltare Marchand. Frédéric Borloz (plr, VD) dice: “Mantengo la mia fiducia in lui, ma deve dimostrare che sta prendendo in mano la situazione”. La presidente del partito Petra Gössi (SZ): “Come tutti i datori di lavoro, la SSR ha una responsabilità nei confronti dei suoi dipendenti. Le accuse sono gravi. I casi devono essere trattati in modo adeguato e devono essere tratte le misure necessarie”.

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