Svizzera

Richiedenti asilo, più controlli su cellulari e computer

Il progetto di modifica della legge sull'asilo accolto in Commissione istituzioni politiche al Nazionale dovrebbe consentire di accertare più facilmente l'identità

(TiPress)
26 ottobre 2020
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In futuro, dovrebbe essere possibile l'accesso a cellulari e computer dei richiedenti asilo per accertarne l'identità. Sulla scorta dei risultati della procedura di consultazione, giudicati perlopiù favorevoli, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) intende sottopone ora al plenum il proprio progetto di modifica della legge sull'asilo.

Il progetto - accolto in commissione con 13 voti a 8 e 2 astensioni - concretizza l'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Gregor Rutz (UDC/ZH) con cui s'intende obbligare i richiedenti asilo a collaborare maggiormente con le autorità, anche mediante il controllo dei cellulari.

Secondo Rutz, circa otto richiedenti su dieci entrano in Svizzera senza documenti, ma con telefoni cellulari, tablet o computer portatili. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) attualmente non ha la possibilità di controllarli, benché in altri Paesi, come ad esempio in Germania e Norvegia, questa prassi costituisca già una misura di routine.

La maggioranza della CIP-N, precisa un comunicato odierno dei servizi parlamentari, crede che la valutazione dei supporti mobili di dati, tra cui anche i tablet, sia un metodo efficace per ricavare informazioni sull'identità di una persona.

Una minoranza difenderà invece in aula, probabilmente nella primavera prossima, la non entrata nel merito, ritenendo che l'ingerenza nei diritti fondamentali della persona interessata sia sproporzionata. Inoltre, il progetto non soddisfa sufficientemente i requisiti legali in materia di protezione dei dati e le misure sono troppo onerose.

Maggioranza favorevole

Stando alla commissione, la maggioranza dei partecipanti alla consultazione, tra cui 24 Cantoni tranne Neuchâtel, condivide il progetto preliminare. I partiti favorevoli sono l'UDC, il PLR e il PPD; contrari invece il PS e i Verdi. La stragrande maggioranza delle altre cerchie interessate ha invece respinto il progetto preliminare.

La CIP-N ha ripreso nel suo progetto le raccomandazioni scaturite dalla consultazione, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati.

Il precedente

Il disegno di legge si basa sulle esperienze raccolte da novembre 2017 a maggio 2018 dalla SEM in due progetti pilota nei centri federali d'asilo di Chiasso e Vallorbe (VD).

In tale occasione, secondo le autorità, sono stati utilizzati per l'identificazione, su base volontaria, i supporti mobili di dati dei richiedenti asilo. È così stato possibile raccogliere informazioni sull'identità, l'origine e l'itinerario di viaggio e trasmettere informazioni importanti anche alla polizia e alle autorità di sicurezza.

Lacune nella protezione dei dati

Per l'Organizzazione svizzera aiuto ai rifugiati (OSAR), che difende i diritti dei richiedenti asilo, il progetto presenta gravi lacune sia dal punto di vista dello Stato di diritto, sia da quello della protezione dei dati.

Secondo l'OSAR, i richiedenti asilo possono già mettere a disposizione volontariamente i loro dati o i loro apparecchi per provare la loro identità e la loro origine, ma obbligarli sarebbe "sproporzionato". Tale disposizione - aggiunge l'organizzazione - lascia supporre che i richiedenti asilo siano potenziali criminali.

Inoltre, i controlli da parte delle autorità che consultano i dati privati di queste persone non sarebbero soggetti ad alcun controllo giudiziario.

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha criticato il progetto di legge bollandolo come una grave violazione della sfera privata, protetta dai diritti umani.

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