Svizzera

Coronavirus, altri Cantoni anticipano il Consiglio federale

Appenzello Esterno e Svitto introducono da domani misure per alcuni aspetti più restrittive di quelle poste in consultazione.

(Keystone)
25 ottobre 2020
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Contagi e ospedalizzazioni aumentano in maniera repentina e «le misure oggi in vigore sono di gran lunga insufficienti», ha dichiarato venerdì Martin Ackermann, capo della task force scientifica Covid-19 della Confederazione. “Ogni giorno conta”, ha detto al ‘Blick’ l’epidemiologo Marcel Tanner, membro dello stesso gruppo di esperti. Il presidente del governo vallesano Christophe Darbellay (Ppd) accusa Berna di immobilismo sul fronte sanitario ed economico. E diversi cantoni – seguendo almeno in parte l’esempio del Vallese – sono già corsi ai ripari: nel fine settimana hanno giocato d’anticipo sulla Confederazione, adottando provvedimenti che su alcuni punti si spingono oltre quelli posti in consultazione fino a oggi da un Consiglio federale sempre più sotto pressione. 

Obbligo di mascherina all’aperto nelle zone abitate, così come nelle aziende, alle fermate dei mezzi pubblici, nelle università e in altre scuole superiori; chiusura di ristoranti, bar e club dalle 22 alle 6; stop a discoteche e sale da ballo; limite di 50 persone per gli eventi pubblici, di 15 per le feste in famiglia; occupazione di un posto su due nei cinema e nelle sale da concerto; stop ai cori; numero massimo di clienti nei negozi; sport amatoriali all’interno con un massimo di 15 persone, obbligo di mascherina e distanza. Sono queste, secondo il ‘Blick’ e la ‘Nzz am Sonntag’, le principali misure sulle quali i Cantoni hanno tempo fino a oggi per esprimersi. Il Consiglio federale deciderà soltanto mercoledì quali di queste restrizioni adottare in via definitiva. 

Consiglio federale non all’unisono

La risposta comunque sarà tardiva, a detta di molti. Una delle ragioni, secondo il ‘SonntagsBlick’, è la divisione all’interno dell’esecutivo fra chi vorrebbe premere sull’acceleratore (Viola Amherd, Simonetta Sommaruga), chi frena (Ueli Maurer e Karin Keller-Sutter) e chi invece vorrebbe mantenere l’attuale velocità di crociera (Alain Berset). Il Consiglio federale, ha scritto il domenicale, non ha adottato misure più severe per far fronte alla pandemia, nonostante il forte aumento dei contagi, perché nella sua ultima riunione di mercoledì scorso il ministro della sanità Alain Berset avrebbe presentato ai suoi colleghi solo una ‘nota informativa’, e non proposte concrete, sulla cui base non era possibile prendere formalmente decisioni. Il friburghese si sarebbe limitato a chiedere ai cantoni di adottare misure “forti o molto forti” di propria iniziativa: un atteggiamento esitante dovuto al timore di esporsi all’accusa di istituire una ‘Corona-Diktatur’, una dittatura del coronavirus. In primavera il Consiglio federale era infatti stato rimproverato da chi, nei cantoni e fra i parlamentari, sosteneva che avesse fatto troppo affidamento sullo stato di situazione straordinaria, arrogandosi poteri molto estesi. Berset vorrebbe evitare di subire una seconda volta queste accuse, sostiene il ‘SonntagsBlick’.

Alcuni Cantoni, soprattutto nella Svizzeera romanda, non si sono fatti pregare: già prima del fine settimana hanno annunciato un giro di vite (cfr. ‘laRegione’ di sabato). Ieri è stato il turno di Appenzello Esterno e Svitto. Il semi-cantone della Svizzera orientale ha abbandonato ogni esitazione e ha introdotto a partire da oggi un obbligo generalizzato di portare le mascherine: varrà per manifestazioni pubbliche e mercati, come pure negli spazi interni ed esterni di istituzioni e aziende aperte al pubblico. In una nota, il Consiglio di Stato scrive che la situazione rischia di sfuggire al controllo delle autorità. Per evitarlo verranno inoltre chiuse discoteche e sale da ballo e vietate le attività dei cori. Proibiti anche gli eventi pubblici con più di 50 persone; alle feste in famiglia e tra amici non potranno prendere parte più di 15 persone. 

Sempre da oggi nel Canton Svitto saranno vietati gli eventi privati con più di 10 persone, mentre per altre manifestazioni il limite è di 30 persone. Sul lavoro, per chi è all’interno, sarà obbligatoria la mascherina. Lo ha stabilito ieri in una seduta straordinaria il governo cantonale, per il quale le misure adottate finora dal Cantone e dalla Confederazione si sono rivelate insufficienti. La vigilia era stata la Conferenza dei direttori cantonali della sanità e delle socialità della Svizzera centrale ad auspicare interventi rapidi ed efficaci contro il diffondersi del coronavirus per scongiurare il rischio di un collasso del sistema sanitario e del tracciamento dei contatti.

 

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