Svizzera

'Altri lockdown possibili, spetta ai Cantoni decidere'

Il consigliere federale Alain Berset si è detto preoccupato per l'evoluzione al rialzo dei casi di Covid-19

Il ministro della sanità Alain Berset (Keystone)
12 ottobre 2020
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In visita nel canton San Gallo, il consigliere federale Alain Berset si è detto preoccupato oggi per l'evoluzione al rialzo dei casi di Covid-19 confermati, un fenomeno che tuttavia riguarda tutto il mondo, paesi confinanti compresi.

Nel corso di una conferenza stampa, Berset ha ammesso l'esistenza di una stanchezza diffusa nella popolazione per questa situazione, ma ha invitato gli elvetici a continuare a fare attenzione affinché quanto raggiunto finora non venga sprecato.

Berset ha affermato, sollecitato da un giornalista, di volere evitare nel limite del possibile un semi-confinamento come quello della scorsa primavera, tenuto conto delle conseguenze che ciò avrebbe a livello sociale ed economico.

Tuttavia, lockdown a livello locale non sono impensabili, ma si tratta di una competenza dei Cantoni. D'altronde quest'ultimi hanno già sfruttato queste competenze, per esempio chiudendo le discoteche o altri ritrovi pubblici per arginare l'epidemia, ha detto Berset. Il ministro della sanità non ha escluso un sostegno della Confederazione per il contact tracing, ma ha anche detto che per un simile compito né il servizio civile né i soldati sono lo strumento ideale.

'Non vogliamo ricorrere al diritto di urgenza'

In merito alla possibilità che la Confederazione annunci la situazione straordinaria, come in marzo, avocando a sé le competenze, Berset ha spiegato di volere evitare se possibile di ricorrere al diritto d'urgenza. In quel periodo, ha spiegato il friburghese, molti si sono lamentati del fatto che la Confederazione volesse tutto il potere per sé. Finché possibile, ha aggiunto, intendiamo mantenere l'attuale struttura federalista.

Circa la strategia della Confederazione, il consigliere federale ha sottolineato che quest'ultima è flessibile, in costante evoluzione, come accade da 8 mesi a questa parte. In merito a un obbligo della mascherina a livello nazionale, Berset ha riportato la palla nel campo dei Cantoni, sostenendo che simili misure vanno adottate tenendo conto della situazione locale. In caso di un incremento delle ospedalizzazioni si potrà parlare di provvedimenti a livello globale.

Sport, i piani di protezione funzionano

Per quanto riguarda le manifestazioni, Berset ha lodato il comportamento finora irreprensibile degli spettatori, specie nello sport, e sottolineato che i piani di protezione funzionano. Il ministro ha spiegato quanto siano importanti questi appuntamenti per la società, che sente il bisogno di incontrarsi.

Circa i test, il ministro socialista ha sostenuto che si stanno preparando i test veloci, ma che sono necessari ancora reagenti e altri materiali. L'Ufficio federale della sanità pubblica sta esaminando i test in vista della loro certificazione. Al momento, la Svizzera sta utilizzando la metà delle proprie capacità in fatto di analisi giornaliere (10-24 mila test fino al massimo di 35 mila). L'obiettivo, ha dichiarato, è fare di tutto affinché il virus non si diffonda tra gli anziani, ossia le categoria più a rischio.

Ricoveri in aumento

A detta di Berset, gli ospedali non sono al momento sotto pressione, ma vi sarà senz'altro un incremento dei ricoveri nelle prossime settimane, ragione per cui bisogna prepararsi.

Prima dell'inizio della conferenza stampa, Alain Berset ha fatto visita allo stadio di calcio del San Gallo, squadra di Super League, per farsi un'idea del piano di lotta alla pandemia. In seguito ha incontrato alcuni rappresentanti del governo cantonale nei locali dell'ospedale cantonale.
 
 

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