Svizzera

Chiesto il carcere per i due islamisti a processo a Bellinzona

Nicolas Blancho e Qaasim Illi, accusati di propaganda per l'Isis, erano stati assolti nel 2018

6 ottobre 2020
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L'accusa ha chiesto pene detentive con la condizionale per Nicolas Blancho e Qaasim Illi, membri del Consiglio centrale islamico della Svizzera (Ccis) accusati di propaganda islamista oggi di nuovo davanti al Tribunale penale federale (Tpf), che li aveva assolti nel 2018. La sentenza sarà pubblicata il 27 ottobre.

Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha chiesto 24 mesi per Illi, membro della direzione del Ccis, e 20 mesi per Blancho, presidente del Ccis. Entrambe le pene con la condizionale. Li accusa di aver compiuto propaganda proibita per Al Qaida e organizzazioni affini di matrice islamista estremista.

Sulla base del verdetto finale contro un terzo imputato, Naim Cherni, la procura federale ritiene comprovato che due video pubblicati dal Ccis siano effettivamente di propaganda illegale a favore di Al Qaida.

Il Tpf aveva assolto i due nel giugno del 2018 adducendo che le imputazioni a loro carico da parte del Mpc non erano state debitamente esposte o provate nell'atto d'accusa.

In seguito, il Tribunale federale (Tf) ha invece seguito l'argomentazione del Mpc secondo cui i fatti erano stati meticolosamente elaborati in quella parte dell'atto d'accusa che si riferiva a Cherni. E questa parte avrebbe potuto essere inserita come un "copia e incolla" nelle imputazioni a Blancho e Illi. Il Tf ha stabilito che da parte della corte federale con sede a Bellinzona vi è stato "eccessivo formalismo", e che nel suo insieme i reati contestati a Blancho e Illi erano facilmente distinguibili.

La denuncia presentata dal Mpc riguardava un'intervista e un incontro con Abdallah Al-Muhaysini, che dirige l'organizzazione Jaysh-al-Fath, a cui è affiliata al-Nusra, succursale siriana di Al Qaida. Entrambi erano stati filmati nell'autunno 2015 in Siria da Cherni, responsabile della produzione culturale al Ccis. Uno dei video era stato diffuso sul canale Youtube del Ccis e il secondo era stato mostrato in un hotel di Winterthur.

Il difensore di Blancho aveva sostenuto che il Ccis con i due video ha voluto impedire che dei giovani si affiliassero al sedicente Stato islamico (sis).

Oggi gli avvocati degli imputati hanno chiesto il proscioglimento. Entrambi i legali hanno cercato di dimostrare che l'atto d'accusa non menziona specificamente le azioni concrete che dovrebbero essere penalmente rilevanti. Secondo l'avvocato di Blancho se il suo cliente fosse condannato lo sarebbe per le sue opinioni e non per un agire concreto di rilievo penale.

I due imputati, entrambi in tribunale con la mascherina igienica, si sono avvalsi del loro diritto di non rispondere. E hanno anche lasciato senza risposta le domande sulla loro situazione finanziaria personale. Dalle osservazioni della corte, è tuttavia emerso chiaramente che il solo reddito di cui dispongono è la retribuzione per l'impiego al 20 per cento presso il Consiglio centrale islamico.

Non è quindi risultato chiaro come Illi riesca a mantenere i suoi dieci figli. Blancho ne ha invece quattro: tre della sua ex moglie e uno con la sua attuale. È già stato condannato per aver trascurato i suoi obblighi alimentari.

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