Svizzera

Anziani ticinesi e romandi si considerano in buona salute

Il rapporto pubblicato oggi dall'Osservatorio svizzero della salute potrebbe incidere sulle politiche cantonali future in materia di promozione della salute

Le maggiori limitazioni si manifestano soprattutto oltre gli 80 anni (Ti-Press)
1 ottobre 2020
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La maggior parte degli ultrasessantacinquenni nella Svizzera latina ritiene di avere un buon stato di salute. È quanto emerge da un rapporto, pubblicato oggi, dell'Osservatorio svizzero della salute (Obsan), secondo cui i risultati potrebbero incidere sulle politiche cantonali future in materia di promozione della salute.

Il rapporto, commissionato dai cantoni Ticino, Neuchâtel, Giura, Friburgo e Ginevra, presenta lo stato di salute fisica e psichica di persone oltre i 65 anni, così come i comportamenti che influiscono sullo stile di vita delle persone interrogate.

Snocciolando un po' di cifre dall'Indagine sulla salute in Svizzera del 2017 - condotta dall'Ufficio federale di statistica (Ust) - l'Obsan rileva che il 69% dei 1692 anziani intervistati si sente in buona salute e il 54% dice di avere un livello elevato di energia e vitalità. I problemi più frequenti, sono in particolare l'ipertensione arteriosa, artrosi e artrite, nonché il tasso di colesterolo troppo elevato.

Tra gli aspetti positivi emerge come la proporzione di persone che svolge un'attività fisica sufficiente sia aumentata tra il 2002 (45%) e il 2017 (65%). Tuttavia, risulta che un anziano su due è in sovrappeso.

Visite dal medico

Secondo lo studio, l'86% delle persone di 65 anni e oltre si rivolge a un medico di medicina generale almeno una volta all'anno. In media si rilevano 2,8 consultazioni per medico generico per persona e per anno, spiega l'Osservatorio, precisando che nel 2012 tale dato si attestava a 3,5.

Il 15% degli intervistati ha poi indicato che negli ultimi 12 mesi ha fatto ricorso ad un servizio d'urgenza. In seguito a ciò, la metà è stata anche ospedalizzata. Oltre uno su cinque ha ricevuto cure o aiuto a domicilio (da parte di parenti o di organizzazioni professionali), mentre il 16% ha beneficiato di un aiuto per le attività domestiche.

Dal rapporto emerge inoltre che il 30% degli intervistati ha assunto almeno tre tipi di farmaci negli ultimi sette giorni, mentre il 19% ha assunto almeno un farmaco psicotropo.

Ultraottantenni più vulnerabili

Le maggiori limitazioni, sottolinea l'Obsan, si manifestano soprattutto oltre gli 80 anni: il 15% di queste persone ha difficoltà a fare un bagno o una doccia, il 16% ha difficoltà a camminare per 200 metri e il 26% riscontra difficoltà ad utilizzare i mezzi pubblici.

A preoccupare sono anche le cadute, poiché un ultraottantenne su quattro ha ammesso di essere caduto almeno una volta nel corso degli ultimi dodici mesi.

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