Svizzera

Accordo quadro con l'Ue? 'Praticamente in fin di vita'

Lo sostiene il presidente del Ppd Gerhard Pfister, secondo cui i principali problemi sono quello della sovranità e l'estensione della libera circolazione

Gerhard Pfister (Keystone)
29 settembre 2020
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Il presidente del Ppd Gerhard Pfister vede nero in merito all'accordo istituzionale quadro con l'Unione europea: "Tutti i partiti hanno evitato per anni di dire per primi che è morto", afferma dalle colonne del "Tages-Anzeiger".

L'esito dei negoziati supplementari, senza un sostanziale miglioramento per la Svizzera, è insufficiente, aggiunge.

Bisogna discutere di sovranità: 'Tossico il ruolo della Corte di giustizia Ue'

"Dobbiamo finalmente discutere del problema di fondo: la sovranità. Il ruolo della Corte di giustizia dell'Unione europea nell'accordo quadro è tossico", ha sottolineato il presidente del Ppd. È inammissibile che un tribunale europeo parziale decida in merito ai rapporti tra l'Ue e un Paese non membro, ha spiegato.

L'accordo la grande bugia del Consiglio federale, ha criticato Pfister. I membri del governo hanno creduto troppo a lungo che si poteva regolare tutto in un modo o nell'altro, sostiene il 57enne zughese. Mentre "il più grande punto di frizione è la direttiva concernente la cittadinanza europea. La Svizzera verrebbe di fatto integrata nell'Unione", ha sostenuto Pfister.

La direttiva estende l'idea della libera circolazione delle persone. Con essa i cittadini dell'Unione avrebbero diritto a prestazioni sociali e rendite per le quali non hanno praticamente versato contributi, ha aggiunto il presidente del Ppd. Egli nutre forti dubbi sul fatto che Bruxelles sia pronta a venire incontro a Berna su questo punto. "È assolutamente possibile che l'Ue giunga alla conclusione che l'accordo è morto".

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