Svizzera

Legge sul CO2, le Camere si sono messe d’accordo

Accolta la proposta della Conferenza di conciliazione. Dopo tre anni di dibattiti il dossier è pronto per le votazioni finali. Referendum dietro l’angolo.

(Keystone)
23 settembre 2020
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Berna – La Svizzera dovrebbe poter mantenere i suoi impegni climatici. Il Consiglio nazionale - con 133 voti contro 55 - e il Consiglio degli Stati - con 30 voti contro 4 e 8 astenuti - hanno infatti approvato oggi la proposta della Conferenza di conciliazione in merito alla revisione totale della legge sul CO2. Il dossier è quindi pronto per le votazioni finali.

Tra le differenze rimaste fra i due rami del Parlamento figurava la tassa per i voli privati e d'affari. Finora i "senatori" avevano sempre voluto fissarla a un valore unico di 500 franchi, il Nazionale in una forchetta compresa tra 500 e 5000 franchi. Oggi i due rami del Parlamento hanno accettato di fissarla in una forbice compresa tra 500 e 3000 franchi, adottando la proposta della conciliazione.

Su un altro punto è stato pure trovato un compromesso tra le due Camere: chi per negligenza si sottrarrà alla tassa sul CO2 dovrà essere sanzionato con una multa, come chi lo fa intenzionalmente.

Rimaneva un'ultima differenza per quanto riguarda gli impianti destinati alla produzione di vettori energetici rinnovabili negli edifici. Seguendo la Conferenza di conciliazione, è stato deciso che la Confederazione potrà sostenere il finanziamento di impianti che servono a produrre gas rinnovabili. Questa misura concerne in particolare il biogas prodotto dalle aziende agricole.

Nelle scorse sedute, i due rami del Parlamento si erano già accordati sull'introduzione di una tassa sui biglietti aerei. Il suo importo sarà compreso tra 30 e 120 franchi. Lo scopo è favorire il trasporto ferroviario, come sostituto dei voli a corto raggio.

Per quel che concerne il rimborso della tassa sugli oli minerali per i veicoli dei trasporti pubblici, che in futuro non sarà più concesso, gli Stati si erano allineati al Nazionale approvando l'eccezione per le regioni periferiche. La retrocessione potrà così eccezionalmente continuare a essere concessa "per motivi topografici".

Già decisa nelle scorse sedute la compensazione delle emissioni del CO2 per le automobili che con la riforma potrà arrivare al 90%. Una quota compresa tra il 15 e il 20% dovrà esserlo in Svizzera. La conseguenza sarà un aumento del prezzo dei carburanti alla pompa di benzina, fissato ad un massimo di 10 centesimi, 12 dal 2025.

La nuova legge, che occupa il Parlamento dal 2018, deve entrare in vigore il primo gennaio 2022. Ma al popolo potrebbe spettare l'ultima parola, visto che l'UDC ha già annunciato la sua intenzione di lanciare un referendum.

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