Svizzera

'Quella pro-ambiente è a tutti gli effetti una lobby potente'

Lo sostiene la Nzz am Sonntag che fa in conti in tasca alle associazioni 'green': '680mila membri e un budget di 100 milioni all'anno'

Un mostro di plastica raccolta dal mare esibito a Losanna nel 2019 (Keystone)
13 settembre 2020
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Le organizzazioni ambientaliste sono diventate una lobby potente e finanziariamente assai ben attrezzata: lo afferma la Nzz am Sonntag, secondo cui l'accresciuta forza permette loro di mostrare i muscoli, lanciando referendum e iniziative, nonché ad esempio prendendo di mira con una dura campagna l'Unione svizzera dei contadini.

Da soli i quattro grandi organismi Wwf, Pro Natura, Greenpeace e Associazione traffico e ambiente (Ata) hanno 680mila membri e incassano oltre 100 milioni di franchi all'anno, la gran parte dalle quote associative, dalle donazioni e da altri lasciti, spiega il domenicale.

Il Wwf dispone di entrate per quasi 46 milioni, vale a dire il doppio della federazione delle imprese svizzere Economiesuisse o dell'Usc. "Le organizzazioni ambientaliste hanno troppi soldi", sostiene Markus Ritter, consigliere nazionale (Ppd, San Gallo) e presidente dell'Usc, in dichiarazioni riportate dal settimanale.

La forza delle organizzazioni sta anche però nella loro capacità di cooperare. "Negli ultimi anni le associazioni ambientaliste sono diventate più professionali, sia in termini di organizzazione, che di presentazione, come pure nella raccolta di fondi", spiega alla Nzz am Sonntag lo storico Ueli Haefeli, specialista di storia della politica ambientale elvetica.

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