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Primo sì alla legge Covid, più soldi ai settori ‘dimenticati'

Dibattito fiume al Consiglio nazionale, che limita ulteriormente i poteri del Governo. Decisi aiuti anche per gli organizzatori di eventi e le agenzie di viaggio.

(Keystone)
9 settembre 2020
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Anche in Svizzera gli scettici del Covid vedono la democrazia in pericolo. Nelle scorse settimane hanno alzato la voce, a tratti in modo isterico. Negazionisti, complottisti, militanti anti-vaccino e libertari più o meno improvvisati brandiscono ormai la minaccia del referendum. Esperti di diritto pubblico hanno involontariamente portato acqua al loro mulino, esprimendo dure critiche a un progetto di legge che a loro avviso attribuisce eccessivi poteri al Consiglio federale e relega il Parlamento in un ruolo subalterno. È in un contesto del genere che il Nazionale si è ritrovato oggi a discutere della legge Covid-19. Al termine di un dibattito durato oltre sette ore, la Camera del popolo ha approvato (144 voti contro 35 e 16 astenuti) la base legale necessaria per prolungare molte delle misure oggetto delle ordinanze varate d’urgenza dal Consiglio federale in primavera. Svariate le modifiche apportate alla versione governativa. Tra queste spiccano aiuti finanziari anche per i settori sin qui ‘dimenticati’ (eventi, viaggi) e un sostegno più generoso agli operatori culturali e ai club sportivi.

Misure in scadenza

Dal 13 marzo 2020 il Consiglio federale ha emanato, e poi modificato man mano, diverse ordinanze volte a combattere l’epidemia di Covid-19. Era suo buon diritto: sia la Costituzione, sia la Legge sulle epidemie (in caso di ‘situazione straordinaria’) gli consentono di farlo. Le misure che si fondano sul diritto d’urgenza hanno però una validità limitata nel tempo: scadono automaticamente dopo sei mesi, cioè la prossima settimana. A meno che il Consiglio federale e il Parlamento non decidano di ‘trasferirle’ in una legge che ne prolunghi la durata. Cosa che sta avvenendo. Faticosamente, però. Lo si è capito oggi al Nazionale (una sessantina le proposte di minoranza e individuali sul tavolo...). Se ne avrà con ogni probabilità conferma domani al Nazionale.

La Camera del popolo si è discostata in vari punti da un disegno di legge con 14 articoli, dal campo d’applicazione estremamente ampio, che in consultazione era stato respinto da Plr, Ps e Udc e criticato da parecchi cantoni. Un progetto che il Governo era dunque già stato costretto a rendere meno ambizioso, in particolare sancendo il coinvolgimento generalizzato e vincolante dei Cantoni e accorciando al 31 dicembre 2021 (anziché il 31 dicembre 2022, termine sempre valido per le misure riguardanti l’assicurazione disoccupazione) la durata della legge. 

‘Non perfetta ma necessaria’

Non abbastanza, a detta di molti. Alcuni esponenti dell’Udc hanno addirittura chiesto invano di non entrare in materia o di rinviare il progetto al mittente. La legge «non è perfetta»: al Governo vengono delegati poteri «estremamente importanti» e «ogni giorno riceviamo decine di mail che ci dicono di rifiutarla», ha detto Philippe Nantermod (Plr) a nome della commissione. Tuttavia è «necessaria», ha sottolineato il vallesano. «È tempo di finirla con la messa sotto tutela delle cittadine e dei cittadini», è «insopportabile, come i diritti fondamentali siano stati limitati», ha insistito invece Thomas de Courten (Udc/Bl). Tranne l’Udc, tutti gli altri gruppi si sono mostrati compatti nel sostenere la necessità di una legge. Ps e Verdi ne hanno approfittato per chiedere più soldi, attraverso un’estensione delle indennità di perdita di guadagno (Ipg) e del lavoro ridotto, così come mediante sostegni specifici agli organizzatori di eventi e alle agenzie di viaggio.

La sopravvivenza economica di decine di migliaia di indipendenti non è assicurata, ha ammonito Mattea Meyer (Ps/Zh). Dai partiti partesi sono giunti un appello al buon senso (il Ppd Christian Lohr: «non vogliamo però una lista dei desideri») e l’invito a non sovraccaricare troppo il progetto (il Plr Andri Silberschmidt: «vogliamo una legge leggera e limitata nel tempo»). 

Consiglio federale frenato

Aspramente dibattuta è stata in particolare la suddivisione delle responsabilità tra i diversi attori. Il Consiglio federale avrebbe voluto limitarsi a “consultare” i Cantoni prima di decidere ulteriori provvedimenti anti-pandemia. Ma di fronte alle critiche, l’esecutivo ha dovuto cedere. Il progetto di legge prevede che i Cantoni siano “coinvolti”. I sindacati e le organizzazioni padronali non volevano essere da meno e si sono fatti sentire, idem i comuni e le città. Anche le loro associazioni per finire saranno “coinvolte” allo stesso titolo dei Cantoni, ha stabilito ieri il Nazionale (150 a 43 e 2 astenuti). Il Consiglio federale, infine, dovrà informare periodicamente il Parlamento in merito all’attuazione della legge e consultare per tempo le commissioni competenti riguardo alle ordinanze in preparazione.

Le principali decisioni

La Camera del popolo ha poi apportato diverse modifiche di merito, con maggioranze più o meno abbondanti. Le principali in sintesi:

. Un nuovo articolo sui casi di rigore consentirà di venire in aiuto alle aziende di settori come quello degli eventi e dei viaggi, che hanno visto polverizzati i loro guadagni. Possibili contributi a fondo perso. Ma solo alle aziende che erano in buona salute prima della crisi. I Cantoni dovrebbero fare la loro parte, ha indicato il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr.

.  Ipg: devono essere versate soltanto se la perdita di guadagno può essere comprovata. Inoltre, i datori di lavoro che, nel caso di un effettivo divieto di lavorare, continuano a versare il salario a persone particolarmente a rischio, devono poter chiedere un rimborso dalle Ipg per Covid-19. Anche gli indipendenti che hanno visto la loro attività severamente limitata, non solo coloro che l’hanno dovuta interrompere, potranno beneficiare delle Ipg in futuro.

. Sport: i prestiti senza interesse (350 milioni di franchi in totale) non verranno accordati all’Associazione svizzera di football e alla Lega svizzera di hockey su ghiaccio, bensì direttamente ai singoli club. L’importo potrebbe arrivare fino ad un quarto dei costi operativi dei club per il 2018/2019. I club dovranno fornire garanzie fino al 25%. I prestiti dovranno essere rimborsati entro dieci anni.

. Cultura: la Confederazione deve poter stanziare un importo massimo complessivo di 100 milioni di franchi (il Consiglio federale ne propone 80) per sostenere le imprese culturali assieme ai Cantoni.

. Media: fino all’entrata in vigore della nuova legge (il Nazionale ne discute oggi), la Confederazione assume i costi complessivi per la distribuzione regolare dei quotidiani e settimanali in abbonamento della stampa regionale e locale in base alle tariffe al 1° giugno 2020. Inoltre, contribuisce ai costi per la distribuzione dei quotidiani e settimanali in abbonamento della stampa sovraregionale e nazionale con 27 centesimi per esemplare. Anche i costi dell’abbonamento ai servizi di base ‘testo’ dell’agenzia Keystone-Ats per i media elettronici saranno coperti, fino a un massimo di 10 milioni di franchi.

. Oggi il Nazionale ha anche concesso altri 770 milioni di franchi – oltre ai 73 miliardi già autorizzati – per affrontare la crisi del Covid-19 nell’ambito del supplemento al preventivo 2020: vanno ai test in relazione al coronavirus (288,5 mln), al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (221,3 mln) e a Skyguide (150 mln). Una parte consistente dei crediti aggiuntivi è chiesta come fabbisogno finanziario eccezionale (476,4 milioni). Pressoché la metà delle uscite viene compensata dai crediti già approvati. Il dossier va ora agli Stati.

 

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