Svizzera

In Svizzera aumentano le cifre del contagio.

Questa settimana il tasso di positività è del 4,1%, la settimana scorsa era del 3,3%.

Stefan Kuster (Keystone)
14 agosto 2020
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Continuano a crescere gli indicatori dell'infezione da Coronavirus in Svizzera. A rilevarlo sono le cifre fornite poco fa dal capo della divisione Malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Stefan Kuster. «Settimana scorsa il tasso tra nuovi contagi e test era del 3,3 per cento, mentre questa settimana è del 4,1 per cento. Si tratta di un nuovo leggero incremento», ha commentato Kuster, aggiungendo che per contro il numero di vittime per ora sta rimanendo stabile. L'infezione è particolarmente presente nei cantoni di Ginevra, Vaud e Zurigo. In tutti gli altri cantoni le cifre sono sotto il centinaio. «È chiaro che non corremmo vedere questa progressione – ha aggiunto –, tuttavia i cantoni attualmente ci dicono di essere sempre in grado di contenere la situazione attraverso il contact tracing».

Casi importati, ma la maggior parte dei contagi è 'casalinga'

Molti dei nuovi casi sono riconducibili a ritorni dalle vacanze nei Paesi vicini e dagli Stati presenti nella lista dei Paesi a rischio, per i quali è necessaria una quarantena di dieci giorni. Tuttavia, ha precisato Kuster, la maggior parte dei contagi «non viene dall'estero, ma si genera ancora all'interno della Confederazione».

Oggi i nuovi casi registrati a livello nazionale sono stati 268: si tratta del terzo il terzo giorno consecutivo sopra i 200 casi. Un'evoluzoine, ben lontana dagli oltre mille giornalieri registrati durante il picco, ma che preoccupa in particolare le regioni romande in vista della ripresa dei grandi eventi prevista a livello federale da ottobre.

Ginevra, è stato fatto notare in sede di domande, se fosse un paese indipendente sarebbe considerato a rischio e inserito nella lista nera che impone la quarantena a chi ritorna in Svizzera. «Non ci sono frontiere in Svizzera», ha fatto notare Kuster, escludendo che all'interno del Paese verranno prese misure particolari tra regioni. 

La morte di un ventenne: 'Da quanto ne sappiamo era sano'

Intanto giunge la notizia che nel canton Berna è deceduto il primo giovane adulto a causa del coronavirus. Aveva tra i 20 e i 29 anni. «Si tratta della prima morte in questa fascia d'età. È tragico. Non abbiamo indicazione che avesse altre malattie. Da quanto ne sappiamo, era una persona sana».

La notizia della morte del ragazzo tra i 20 e i 29 anni considerato 'sano' data in conferenza stampa è stata smentita in serata dal Canton Berna. L'errore si sarebbe generato a causa di una confusione nel rapporto clinico di una persona in isolamento e che non presenta sintomi gravi della malattia.

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