Per il settimo mese dell'anno il tasso dei senza lavoro è il più elevato degli ultimi 10 anni. Migliora la situazione in Ticino (-0,2 %)
Il tasso di disoccupazione in Svizzera si è attestato al 3,2% in luglio. Per il mese in rassegna, si tratta del valore più elevato degli ultimi 10 anni (ossia dal luglio 2010, quando era al 3,3%). Il tasso è invece identico rispetto a giugno, un livello più basso quindi del 3,4% di maggio e del 3,3% di aprile. In febbraio, prima dell'arrivo del coronavirus, era al 2,5%. Alla fine del settimo mese dell'anno erano 148’870 le persone iscritte presso gli uffici regionali di collocamento (Urc), 1'419 in meno in confronto a giugno, indica la Segreteria di Stato dell'economia (Seco). Su base annua il numero dei senza lavoro è però cresciuto di 51’292 unità (+53%): nello stesso mese del 2019 i disoccupati erano il 2,1%.
In Ticino nel mese correntemente in rassegna il tasso si è attestato al 3,4% (-0,2 punti percentuali rispetto a giugno e +1,0 in confronto a luglio 2019), nei Grigioni all'1,5% (-0,7 e +0,8%).
I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione. Con un tasso del 5,1% il primato negativo spetta a Ginevra (+0,1 rispetto ad giugno e +1,3 rispetto a luglio 2019). Con un tasso dello 1,0%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati (-0,2 punti su base mensile; +0,1 su base annua). Dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è aumentato di 578 unità (+3,3%) rispetto a giugno, a un totale di 17'895, cioè 7066 persone (+65,3%) in più rispetto a luglio 2019. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 3,4%, in crescita di 0,1 punti su base mensile e di 1,3 punti su base annua. Per quanto riguarda la nazionalità, il tasso di disoccupazione relativo ai senza lavoro svizzeri era del 2,4%. Quello relativo agli stranieri era invece del 5,4%.
Complessivamente, le persone in cerca d'impiego registrate erano 235'762, l'1,0% in più rispetto a giugno e ben il 37,6% in più rispetto a luglio 2019. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari 35'295 (+3'376 rispetto a giugno ma -2'941 rispetto a luglio 2019).
Per quel che concerne la disoccupazione parziale, in maggio (ultimo dato disponibile) sono state colpite dal lavoro ridotto 890'890 persone, ovvero 186'151 in meno (-17,3%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è diminuito di 21'081 unità (-16,1%), portandosi a 109'988. Il numero delle ore di lavoro perse è calato di 32'251'979 unità (-14,1%), portandosi a 57'933'292 ore.
Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (maggio 2019) erano state registrate 71'054 ore perse, ripartite su 1'374 persone in 82 aziende.
Sempre in maggio, afferma la SECO sulla base di dati ancora provvisori, i senza lavoro che hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione sono stati 62 (48 in aprile e 23 in marzo e 2303 in febbraio). Il brusco calo è dovuto all'entrata in vigore dell'ordinanza del Consiglio federale sul Covid-19 che ha concesso a tutti i senza lavoro 120 indennità giornaliere supplementari.