Svizzera

Contro il virus non più di cento persone per evento

Martin Ackermann, nuovo capo della task force Covid-19, avverte che il calo di attenzione può produrre nuovi lockdown

2 agosto 2020
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Berna - Non bisogna oltrepassare il limite di cento partecipanti ad ogni evento pubblico. L'abbassamento a un terzo del limite attuale (300) è una misura ragionevole, secondo Martin Ackermann, per scongiurare una ripresa della pandemia da coronavirus in Svizzera. Intervistato alla SonntagsZeitung, il nuovo capo della Task force Covid-19 della Confederazione ha fatto notare che i nuovi casi di contagio seguono una curva pericolosamente prossima a una crescita esponenziale. Ed è dunque necessario intervenire al più presto.

Osservazioni, quelle di Ackermann (che dirige la task force da due giorni, succedendo a Matthias Egger), che apparentemente contraddicono il comunicato con cui l'Ufficio federale della sanità pubblica ha corretto la propria stima di un 42% dei contagi con origine in discoteca. Le cifre fornite nei giorni scorsi erano sbagliate, ha ammesso lo stesso Ufsp che ha corretto radicalmente lo scenario: il principale luogo di contagio risulta essere l'ambiente famigliare, con il 27,2% dei casi. Nei locali notturni sono invece solo l'1,9% e in bar e ristoranti l'1,6%.

Sia come sia, una crescita esponenziale deve essere comunque evitata, ha insistito Ackermann, altrimenti si profilano nuove drastiche e costose restrizioni alle libertà individuali e all'economia. Mentre ulteriori allentamenti, come l'approvazione di grandi eventi, sono inimmaginabili.

Ciò che rende la situazione attuale complicata è il fatto che, malgrado il tema del coronavirus sia onnipresente, molte persone non conoscono personalmente nessuno che sia stato contagiato. Oltretutto, quanto più il numero di casi è mantenuto “relativamente basso”, tanto più la gente è tentata di ridurre le misure di prevenzione. Secondo Ackermann, le autorità devono quindi comunicare più intensamente e chiarire che il virus è ancora in circolazione.

Alcune regioni potrebbero presto raggiungere il loro limite nella capacità di ricerca di contatti. Se ciò dovesse accadere, sarebbero necessarie ulteriori restrizioni generali. Finora, tuttavia, la strategia di contenimento con il tracciamento dei contatti funziona ancora, ha riconosciuto lo specialista.

Il bilancio dei contagi aggiornato a ieri, conta intanto 138 nuovi casi in 24 ore. I test effettuati da sabato sono stati 3409 per un totale di 801'742. Il tasso dei tamponi positivi si attesta al 5,3%. Rispetto agli scorsi giorni il numero dei test è quasi dimezzato. L'incidenza della malattia ha raggiunto i 414,2 casi ogni 100'000 abitanti.

Un discorso a parte, infine, merita la ricerca di un vaccino. Ancora secondo la Nzz am Sonntag, è un problema di finanziamenti. Vi sono climniche in Svizzera pronte a partire con la sperimentazione su mille volontari, ma dalla Conferedazione non vi sarebbe ancora stata risposta a una richiesta si otto milioni di franchi da parte dello Schweizer Tropeninstitut di Basilea. "L'Ufsp - ha detto un portavoce al settimanale - non prevede al momento di finanziare un simile studio".

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