Svizzera

Svizzera, non a norma il 60% delle mascherine Ffp

Lo rivela un'indagine Upi/Suva dopo l'allentamento dei controlli durante la pandemia. Attesi richiami e divieti di vendita

Foto Ti-Press
17 luglio 2020
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Oltre il 60% dei modelli di mascherine Ffp venduti in Svizzera durante l'emergenza coronavirus non offre una protezione sufficiente. Lo comunicano l'ufficio prevenzione infortuni (Upi) e la Suva che hanno testato 60 mascherine di protezione delle vie respiratorie in commercio nel nostro paese. I prodotti (si tratta delle mascherine a becco d'anatra, non da confondere con quelle chirurgiche piatte), acquistati prevalentemente online e recanti per la maggior parte l'indicazione KN95, non sono quindi risultate conformi. "Per questo motivo l’Upi e la Suva invitano tutti gli attori che attualmente importano, vendono o usano maschere protettive a essere particolarmente vigili", si legge in una nota stampa.

Alla base delle mancate conformità vi sarebbe l'allentamento dei controlli all'entrata deciso dalla Confederazione per farovire l'approvvigionamento in tempo di necessità. "Con la pandemia Covid 19 si è registrato entro pochissimo tempo un’impennata del fabbisogno di maschere protettive – scrivono Upi e Suva –. Per garantire il rifornimento necessario specialmente nell’ambito sanitario, all’inizio di aprile il Consiglio federale ha allentato con un regolamento speciale le condizioni di importazione per i dispositivi di protezione individuali. Con un controllo semplificato è dunque possibile immettere sul mercato delle maschere protettive". Il prezzo da pagare, a quanto pare, è il rischio di immettere sul mercato mascherine non a norma.

Contro chi ha immesso sul mercato (importatori e rivenditori) maschere protettive delle vie respiratorie Ffp ritenute insufficienti, le autorità hanno avviato dei procedimenti. Sono da attendersi richiami e divieti di vendita. Intanto ecco a cosa bisogna fare attenzione:

  • la maschera protettiva dovrebbe disporre del marchio CE seguito da un numero composto da quattro cifre che corrisponde al numero di identificazione dell’organismo notificato. Ad esempio: CE 0121;
  • anche sulla confezione dovrebbe esserci il marchio CE con la medesima matricola, la marcatura della norma «EN 149:2001+A1:2009» nonché l’indirizzo di chi immette il prodotto sul mercato dell'Ue o svizzero;
  • all’informazione per l’utente dovrebbe essere allegata una copia della dichiarazione di conformità con rinvio a una prova di esame del tipo («type examination») secondo la EN 149:2001+A1:2009 oppure un indirizzo internet dove è pubblicata la dichiarazione di conformità;
  • sulla confezione e sulla dichiarazione di conformità, il produttore e l’indirizzo della ragione sociale dovrebbero essere identici.

Per proteggersi da un’infezione si può anche optare per una maschera respiratoria pandemia da Covid-19 (Mpc) che non presenta le caratteristiche summenzionate. L’Upi e la Suva raccomandano di acquistare le maschere Ffp nei negozi specializzati o presso rivenditori riconosciuti.

 

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