Svizzera

Donazione di organi: spesso non si conosce la volontà

Nella maggior parte dei casi tocca ai familiari decidere. In Svizzera tra i più alti tassi di rifiuto in Europa. Sono 1'400 le persone in attesa di trapianto.

16 luglio 2020
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Sono ancora troppo pochi i cittadini svizzeri che annotano la loro decisione a favore o contro la donazione di organi. Con il cortometraggio Una decisione dona sicurezza e chiarezza, Swisstransplant, la Fondazione nazionale svizzera per il dono e il trapianto di organi, ha l'intento di sensibilizzare in merito a questa situazione precaria. Il Registro nazionale di donazioni di organi, in cui finora si sono iscritte quasi 100'000 persone, garantisce sicurezza, chiarezza e sollievo nella donazione di organi.

Qualora in ospedale si ponga la questione della donazione di organi, la volontà della persona deceduta è sconosciuta in più della metà dei colloqui con i parenti. Questa è sicuramente la causa principale dell'elevato tasso di rifiuto in Svizzera, che con più del 60 per cento rappresenta uno dei più alti rispetto alla media europea. E questo nonostante il fatto che, secondo i sondaggi, il 80 per cento della popolazione abbia un approccio positivo nei confronti della donazione di organi. Da ciò si deduce che la volontà della persona deceduta spesso non viene rispettata. A questo si potrebbe porre rimedio con un cambiamento del sistema a favore del modello del consenso presunto. Lo scorso anno 46 persone in lista d'attesa sono decedute perché non era disponibile tempestivamente un organo compatibile. A causa di questa carenza di organi, attualmente le persone in attesa di una donazione sono oltre 1400.

Il nuovo cortometraggio di Swisstransplant Una decisione per garantire sicurezza e chiarezza, mostra la commovente storia della famiglia Michel di Sachseln (Canton Obvaldo). Nel 2016 la figlia perde la vita a causa di un incidente sugli sci. La famiglia si esprime a favore della donazione degli organi della figlia senza conoscere la sua esplicita volontà. Nel film, la famiglia Michel descrive il colloquio con il personale medico specializzato dell'ospedale. "La difficoltà nei colloqui con i familiari è la mancata conoscenza della volontà della persona deceduta. Questo, associato alla situazione in cui si trovano, è alquanto penoso per molti congiunti", conferma il Dr. med. Christian Brunner, che, in qualità di medico di terapia intensiva del Luzerner Kantonsspital tiene personalmente i colloqui con i parenti.

L'iscrizione al Registro nazionale di donazione di organi ( http://www.registro-donazione-organi.ch ) garantisce che la volontà della persona deceduta venga rispettata con chiarezza e sicurezza. Questo non solo solleva dalla responsabilità i familiari, ma anche il personale sanitario: fornisce la certezza che, in caso di decesso, la decisione presa sarà in linea con la volontà del defunto. Finora, quasi 100'000 persone hanno annotato nel registro la loro decisione a favore o contro la donazione di organi. "Il fatto che molte persone si iscrivano dimostra che il registro corrisponde alle esigenze della popolazione. Ciononostante, ci auguriamo che si prendano maggiori decisioni per garantire sicurezza e chiarezza nella donazione di organi", afferma Franz Immer, CEO di Swisstransplant. L'ampio consenso della popolazione alla donazione di organi si riflette anche nel Registro nazionale di donazione di organi: il 90 per cento degli iscritti acconsente alla donazione.

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