I Cantoni non potranno definire autonomamente le prestazioni mediche alle quali ha diritto chi è nella “lista nera”. Lo ha deciso il Consiglio degli Stati
I cantoni con liste nere di persone che non pagano i premi di cassa malati non potranno definire autonomamente quali siano le prestazioni mediche urgenti alle quali hanno diritto. Il Consiglio degli Stati ha tacitamente affossato oggi una mozione del Consiglio nazionale.
Dal 2012, i cantoni sono autorizzati a stilare una lista di assicurati in mora col pagamento dei premi malattia. Diversi cantoni svizzero-tedeschi, nonché il Ticino, le hanno introdotte.
Su notifica del cantone, l'assicuratore sospende l'assunzione dei costi delle prestazioni fornite a questi assicurati, salvo nei casi di urgenza medica.
Secondo la giurisprudenza in materia, la definizione di prestazioni mediche urgenti non deve essere regolamentata a livello cantonale, ha spiegato Paul Rechsteiner (PS/SG) a nome della commissione.
Per il Consiglio nazionale, che aveva accolto la mozione nel settembre di due anni fa, una definizione legale avrebbe chiarito la situazione. La morte di un malato di Aids a fine 2017 nei Grigioni, che era finito sulla lista nera degli assicurati morosi, non aveva lasciato indifferenti. A seguito di questo tragico evento, i Grigioni avevano abolito le liste nere precedentemente introdotte.
Oggi "i senatori" hanno invece accolto - con 29 voti contro 3 e 1 astensione - la proroga del termine del trattamento di un'iniziativa cantonale turgoviese che chiede di elaborare un progetto per migliorare l'insieme delle procedure in caso di non pagamento dei premi malattia.
Stando alla maggioranza della commissione preparatoria, non dovrebbero più esistere "liste nere" degli assicurati morosi che vengono curati solo in caso di urgenza. Una minoranza vorrebbe invece mantenere questa possibilità, definendo però in modo uniforme per tutta la Svizzera l'espressione "caso di urgenza medica".
A metà giugno si prevede di avviare la consultazione su un progetto preliminare che contempli le due opzioni appena citate. Il Consiglio federale si è già detto pronto in tal senso, ha spiegato il ministro della sanità Alain Berset. A suo avviso, la tenuta di liste nere non è tuttavia una soluzione opportuna.