Svizzera

Le funzioni religiose potranno riprendere dal 28 maggio

Il Consiglio federale ha confermato che l'app per il contact tracing sarà disponibile a fine giugno. Lavoro ridotto: 14 miliardi a carico della Confederazione

il Consigliere federale Alain Berset (Keystone)
20 maggio 2020
|

Le funzioni religiose potranno riprendere dal 28 maggio, mentre la nuova app per il tracciamento degli spostamenti voluta per contenere il coronavirus sarà forse disponibile a fine giugno. Nella sua seduta odierna il Consiglio federale ha adottato una modifica di legge per permettere alle autorità di usarla. La palla passa ora nelle mani del Parlamento. 

I dati trattati nella app denominata SwissCovid - il cui impiego è volontario - serviranno unicamente a informare le persone che partecipano al sistema sull'eventualità che siano state esposte al coronavirus, precisa l'Esecutivo in una nota. Questo strumento integra il tracciamento tradizionale dei contatti svolto dai Cantoni per ricostruire e interrompere le catene di infezione.

La protezione dei dati è garantita in ogni momento, sottolinea ancora il governo, in quanto essi sono salvati in modo decentralizzato e il sistema non rileva la posizione dei partecipanti. Le specifiche tecniche e il codice sorgente sono pubblici. Non appena il sistema non sarà più necessario alla lotta contro il coronavirus, il Consiglio federale ne sospenderà l'esercizio.

Il disegno di legge sarà discusso dalle Camere in giugno. Se adottato, l'app potrà essere introdotta in tutta la Svizzera ancora prima della fine del mese. Nelle prossime settimane sarà sottoposta a un test pilota.

Funzioni religiose

Il governo ha pure deciso di allentare ulteriormente le misure antipandemiche e consentire di nuovo dal 28 maggio i servizi e le celebrazioni di tutte le religioni. «Una settimana prima del previsto, in quanto c’è un grande fabbisogno di poterle celebrare», ha spiegato il Consigliere federale Alain Berset. Le comunità dei credenti hanno una settimana di tempo per dotarsi di piani di protezione e per garantire la ricostruzione delle catene d'infezione. L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha elaborato un piano generale di protezione per questo settore.

L'8 giugno parte la terza fase della riapertura

I campeggi potranno riaprire probabilmente a partire dall'8 giugno. La prossima settimana il Consiglio federale vuole stabilire i dettagli della terza fase di apertura. L'8 giugno si prevede che l'incontro di più di cinque persone sarà di nuovo possibile, anche nei ristoranti dove attualmente vige la regola delle quattro persone.

Si prevede inoltre di riaprire altre scuole e centri di formazione, teatri, cinema, zoo, giardini botanici, campeggi, piscine e ferrovie di montagna. Il Consiglio federale lo aveva già comunicato in precedenza.

Inoltre, i confini con Germania, Austria e Francia saranno riaperti a partire da metà giugno. Sono in discussione anche le regole ai confini con l'Italia.

Vaccino

Per consentire alla popolazione di disporre in modo equo il più presto possibile di un vaccino sicuro ed efficace, il Consiglio federale ha inoltre deciso di accelerarne la ricerca e lo sviluppo. Ha incaricato il Dipartimento federale dell'interno (DFI) di avviare, insieme a quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), negoziati con i produttori di vaccini.

I costi per le dosi necessarie e per le misure atte a garantirne la disponibilità sono stimati a circa 300 milioni di franchi, che potranno presumibilmente essere attinti dai crediti già approvati per la lotta contro il coronavirus, sostiene il Governo. Quest'ultimo presume che la protezione immunitaria in Svizzera, come altrove, sarà bassa dopo la prima ondata epidemica e che la domanda mondiale di un vaccino sarà molto elevata.

A proposito della polemica sollevata dopo le dichiarazioni del Ceo di Lonza, il 'ministro' dell'interno Berset ha affermato che il processo verso la produzione del vaccino è «complesso» e che questo richiede una «un buon equilibrio e una grande collaborazione a livello internazionale».

Personale ospedaliero

Dato che nella maggior parte dei reparti degli ospedali la situazione è nel frattempo ritornata alla normalità, dall'inizio di giugno saranno ripristinate per il personale ospedaliero le ore di lavoro e di riposo stabilite dalla legge, ha concluso il Consiglio federale.

14 miliardi per l'assicurazione disoccupazione

Il Consiglio federale ha approvato oggi la richiesta di un finanziamento aggiuntivo di 14,2 miliardi di franchi per l'assicurazione contro la disoccupazione, fortemente indebitata dall'impennata del lavoro ridotto. Ha inoltre optato per procedere al graduale abbandono delle misure che erano state introdotte in questo ambito per fronteggiare le ripercussioni del Covid-19.

Le decisioni sono state illustrate in conferenza stampa a Berna dal titolare del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin, presentatosi davanti ai media al termine della seduta settimanale del governo.

Come noto, da metà marzo le richieste di lavoro ridotto, ora stabili, hanno registrato un aumento esponenziale. Ad oggi circa 190'000 aziende hanno domandato l'indennità per 1,94 milioni di lavoratori, il 37% del totale dei dipendenti del Paese.

Ciò ha inevitabilmente pesato come un macigno sulle casse dell'assicurazione contro la disoccupazione che, senza rapidi interventi, presenterebbe alla fine dell'anno un passivo stimato in oltre 16 miliardi. Per evitare che scatti il freno all'indebitamento previsto dalla legge, Berna si assumerà i costi del lavoro ridotto per il 2020 e proporrà al parlamento un credito straordinario di 14,2 miliardi. Tutte queste misure, ha spiegato Parmelin, «sono molto care per lo Stato e quindi limiteranno le sue capacità di manovra futura».

L'esecutivo oggi si è anche occupato del distacco dalle misure pensate per attenuare le conseguenze negative del coronavirus, in modo da mantenere i posti di lavoro, preservare i redditi e garantire i pagamenti alle aziende colpite dalla crisi. In concomitanza con le fasi di allentamento e il progressivo riavvio dell'economia, alcuni provvedimenti verranno ritirati.

Il diritto al lavoro ridotto per le persone con funzione analoga a quella del datore di lavoro e i loro coniugi o partner registrati sarà revocato per la fine di maggio. Lo stesso avverrà per gli apprendisti, affinché possano riprendere rapidamente la loro formazione. Tornerà il termine di preannuncio, che era stato abrogato nell'impossibilità di prevedere le future restrizioni imposte alle aziende.

65 milioni per gli asili nido

Un pacchetto di 65 milioni per asili nido e istituzioni per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Il Consiglio federale ha adottato oggi un'ordinanza che disciplina l'impiego degli aiuti voluti dal Parlamento per compensare i contributi non più versati dai genitori per il periodo dal 17 marzo al 17 giugno.

I Cantoni saranno tenuti a concedere aiuti finanziari alle strutture di assistenza all'infanzia, con effetto retroattivo al 17 marzo. La Confederazione pagherà un terzo delle spese.

Se le strutture di custodia hanno beneficiato di altre misure, come ad esempio la riduzione dell'orario di lavoro, gli importi saranno detratti. Le istituzioni dovranno rimborsare ai genitori i contributi già ricevuti per i servizi di assistenza all'infanzia che non hanno utilizzato.

Il Consiglio federale aveva rifiutato di includere gli asili nido nel suo pacchetto di misure per attenuare gli effetti della crisi. Il Parlamento ha forzato la mano nella sessione straordinaria per evitare il più possibile chiusure e fallimenti. I genitori devono poter contare sullo stesso livello di assistenza all'infanzia di prima della crisi, aveva sostenuto la maggioranza.


 

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE