Il coronavirus ha provocato un crollo della entrate pubblicitarie dei media. Il parlamento chiede al Consiglio federale di adottare provvedimenti immediati
Il blocco delle attività produttive dovuto al coronavirus e il conseguente crollo della entrate pubblicitarie hanno posto i media in un situazione drammatica. Per garantire la sopravvivenza di giornali, radio e tivù, anche la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N), come l'omologa degli Stati, chiede un aiuto transitorio della Confederazione di circa 65 milioni di franchi.
Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, con il crollo degli introiti pubblicitari tra il 60 e il 95% a seguito della crisi del coronavirus, la già difficile situazione economica dei media è divenuta drammatica. E ciò proprio in questa fase la domanda di offerte mediatiche è quanto mai forte.
Una prima mozione approvata con 12 voti a 10 e 2 astensioni (a larga maggioranza invece dalla CTT-S), chiede al Consiglio federale di adottare provvedimenti immediati sotto forma di una soluzione transitoria: concretamente si tratta innanzitutto di sostenere l'Agenzia telegrafica svizzera (Keystone-ATS) affinché sia in grado di diffondere gratuitamente ai suoi abbonati nelle tre lingue i suoi testi del servizio di base.
La mozione prevede inoltre lo stanziamento dei mezzi necessari per l'invio gratuito dei giornali regionali e locali da parte della Posta (circa 25 milioni di franchi) e una riduzione del prezzo per il recapito degli altri quotidiani (10 milioni).
La seconda mozione, approvata all'unanimità (come per la CTT-S), auspica che le emittenti radiotelevisive locali e regionali siano sostenute con 30 milioni in più rispetto al 2019. Questo aiuto d'emergenza può essere erogato attingendo alla riserva di fluttuazione del canone radiotelevisivo già presente.v