Svizzera

Media e coronavirus: 'Servono 60 milioni di aiuti'

A dirlo è la Commissione delle telecomunicazione del Consiglio degli Stati che propone di rendere gratuiti i dispacci d'agenzia e la spedizione dei giornali

Archivio Ti-Press
23 aprile 2020
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Il blocco delle attività produttive dovuto al coronavirus e il conseguente crollo della entrate pubblicitarie hanno posto i media in un situazione drammatica. Per garantire la sopravvivenza di giornali, radio e tivù, la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati chiede un aiuto transitorio della Confederazione di oltre 60 milioni di franchi.

Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, con il crollo degli introiti pubblicitari tra il 60 e il 95% a seguito della crisi del coronavirus, la già difficile situazione economica dei media è divenuta drammatica. E ciò proprio in questa fase la domanda di offerte mediatiche è quanto mai forte.

Le misure richieste

Una prima mozione approvata a larga maggioranza chiede al Consiglio federale di adottare provvedimenti immediati sotto forma di una soluzione transitoria: concretamente si tratta innanzitutto sostenere l'Agenzia telegrafica svizzera (Keystone-ATS) affinché sia in grado di diffondere gratuitamente ai suoi abbonati nelle tre lingue i suoi testi del servizio di base.

La mozione prevede inoltre lo stanziamento dei mezzi necessari per l'invio gratuito dei giornali regionali e locali da parte della Posta (circa 25 milioni di franchi) e una riduzione del prezzo per il recapito degli altri quotidiani (10 milioni).

La seconda mozione, approvata all'unanimità, chiede che le emittenti radiotelevisive locali e regionali siano sostenute con 30 milioni in più rispetto al 2019. Questo aiuto d'emergenza può essere erogato attingendo alla riserva di fluttuazione del canone radiotelevisivo già presente.
 
 

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