L'operazione di recupero è stata lanciata lo scorso mese di marzo: da allora sono atterrati in Svizzera 30 voli
Finora sono circa 5100 gli svizzeri rimpatriati a bordo di voli speciali dopo essere rimasti bloccati all'estero a causa del coronavirus. Di questi, precisa il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) sul suo sito, 3'700 hanno viaggiato su aerei organizzati dalla Confederazione, mentre per i restanti 1'400 il rientro è stato orchestrato da un altro Paese.
L'operazione di recupero è partita nel mese di marzo. Da allora sono atterrati in Svizzera 30 voli, sui quali c'erano anche 2'600 passeggeri di altre nazionalità. Gli aerei provenivano in otto casi ciascuno da Africa, Asia e America Latina, in quattro dall'Europa e in due dall'Oceania.
La frequenza dei voli sta diminuendo, scrive il DFAE, ma ci sono ancora diverse centinaia di connazionali che vogliono essere rimpatriati. I cittadini che desiderano restare all'estero o per i quali al momento non è possibile allestire un volo di rientro sono assistiti dalle rappresentanze elvetiche sul posto.
Il prossimo aereo è atteso oggi a Zurigo, proveniente da Ucraina e Montenegro. Domenica sarà la volta di un velivolo in arrivo da Quito, capitale dell'Ecuador, con scalo a Buenos Aires (Argentina). Il 26 aprile toccherà invece a un volo partito dall'India.
I charter sono finanziati in anticipo da Berna. Tuttavia, come già reso noto, i viaggiatori dovranno farsi carico di parte dei costi, spendendo all'incirca come per un normale biglietto aereo.