Svizzera

'Pronto ad atti terroristici in Svizzera', iracheno accusato

Il Ministero pubblico della Confederazione ha promosso l'accusa contro un presunto capo dell'Isis residente in canton Turgovia e fermato nel maggio 2017

Ombre, qui a Mosul (Keystone)
14 aprile 2020
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Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha promosso l'accusa contro un cittadino iracheno, membro di alto grado dell'organizzazione terroristica Stato islamico. L'uomo, arrestato nel maggio 2017, risiedeva nel canton Turgovia ed era operativo dalla Svizzera.

Le accuse

I capi d'accusa sono violazione della legge federale che vieta i gruppi Al-Qaida e Stato islamico nonché le organizzazioni associate, partecipazione all'organizzazione criminale Isis, truffa per mestiere, fabbricazione e deposito ripetuti di rappresentazioni di atti di cruda violenza, precisa un comunicato odierno.

La Procura federale aveva aperto un procedimento penale contro l'iracheno nel novembre 2016. L'uomo, che aveva pure fornito false informazioni per ottenere aiuti sociali nel suo comune di residenza, era stato arrestato nel maggio 2017 e da allora si trova in carcere preventivo. Secondo il Mpc è stato un membro dell'Isis dal 2014 - o al più tardi dal 2016 - fino al suo arresto.

'Pronto ad atti terroristici in Svizzera'

L'iracheno aveva accettato anche di organizzare attacchi nella Confederazione per conto dell'Isis, ma "non sono emersi indizi secondo cui in Svizzera era imminente un attentato", si legge nella nota. La Procura federale gli contesta pure di aver istigato un membro dell'Isis in Libano a commettere un attentato suicida nel paese mediorientale, di aver spinto un altro membro dell'organizzazione a creare cellule dormienti in Siria e di aver reclutato "combattenti". Fra questi ultimi non vi sono persone domiciliate in Svizzera né persone di nazionalità elvetica, stando all'atto d'accusa. L'uomo ha inoltre scaricato e conservato "rappresentazioni propagandistiche di orribili esecuzioni di vari tipi" per uso proprio e per diffusione.

Le indagini hanno permesso di scoprire "una rete transnazionale fortemente ramificata dell'accusato, che contava oltre 20 altri membri dell'Isis in Svizzera, in Siria, in Iraq, in Turchia, in Libano, in Finlandia e in un luogo ignoto". L'uomo aveva "una posizione di autorità", operava come reclutatore, passatore, finanziatore e riceveva le istruzioni impartite dai vertici dell'organizzazione terroristica.

Le indagini sono state dirette dal Mpc e condotte dalla fedpol e dalla polizia cantonale zurighese. Gli inquirenti hanno pure collaborato con vari stati per promuovere l'accusa. Il processo si svolgerà dinanzi al Tribunale penale federale di Bellinzona e in quell'occasione il MPC renderà note le proposte di sanzione.

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