Sono oltre 17mila le persone senza lavoro in più rispetto al mese di febbraio. In marzo il tasso è passato dal 2,5% al 2,9%.
Netto aumento della disoccupazione in Svizzera, sulla scia del coronavirus: in marzo il tasso dei senza lavoro è salito al 2,9%, contro il 2,5% di febbraio e il 2,4% dello stesso mese del 2019. Si tratta del valore più alto dal febbraio 2018.
A fine marzo, 135'624 persone erano iscritte presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 17'802 in più in confronto al mese precedente, ha indicato stamane la la Segreteria di Stato dell'economia (SECO). Su base annua la crescita è di 23'283 unità. Il valore assoluto è pure il più alto dal febbraio 2018.
In Ticino il tasso si è attestato al 3,6% (+0,2 punti percentuali rispetto a febbraio e +0,7 rispetto a marzo 2019). Il cantone sudalpino vede la quota quindi crescere in modo meno marcato che in altre regioni del paese, perlomeno nel raffronto mensile. Ben più consistenti sono gli incrementi a Zurigo (+0,5 punti al 2,8%), in Vallese (+0,5% a 3,7%), a Ginevra (+0,6% al 4,5%), nel canton Vaud (+0,7% a 3,6%) e nei Grigioni (+0,8% a 2,0%), che sono in assoluto la regione elvetica che presenta il balzo più forte, anche nel raffronto annuo (+1,0%).
Il Ticino - con un tasso che è il sesto più elevato della Svizzera - i senza lavoro erano 6170, 277 in più di febbraio e 1159 in più di marzo 2019. A titolo di confronto, la media annua del 2019 è stata di 4773, quella del 2018 di 4953. I Grigioni hanno 2175 senza lavoro (+875 mensile, +1038 annuo), con una media degli ultimi due anni rispettivamente di 1272 e 1476.
Tornando ai dati nazionali, va rilevato che pur avendo subito un mini-balzo il tasso rimane ai livelli contenuti in prospettiva storica. A titolo di confronto gli ultimi dati di marzo erano stati 3,2% (2015), 3,5% (2016), 3,3% (2017) e 2,8% (2018). Le quote di senza lavoro registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche rilevato come i dati sulla disoccupazione non tengono conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
Setacciando in dettaglio le tabelle relative a marzo 2020 emerge che fra i giovani la disoccupazione è del 2,9% (+0,5 mensile, +0,6 annuo); identici sono gli incrementi per la fascia dei 25-49enni, che vedono il tasso salire al 3,2%. Meno toccati dalla crescita sono per contro i lavoratori ultra 50enni (+0,2, +0,3 annuo). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 15'244: 156 giovani, 7454 25-49enni e 7579 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,1% (+0,3 mensile, +0,4 annuo), gli stranieri del 5,2% (+0,6 e +0,9). Fra chi non ha il passaporto rosso le differenze sono comunque notevoli: fermo restando che nessuna comunità presenta valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici, lo scarto è ancora ridotto per tedeschi (3,2%), ma si fa già più consistente per gli italiani (5,0%) e i francesi (5,4%). I dati più elevati sono registrati dai bulgari (+11,2%), africani (che la Seco considera nel loro insieme, 8,9%), kosovari (+7,3%) e rumeni (+7,1%). Nel suo insieme i 28 paesi dell'Ue (4,8%), con cui vige la libera circolazione delle persone, presentano una quota più che doppia di quella mostrata dagli svizzeri.
I dati diffusi dalla SECO si basano sulle persone effettivamente iscritte agli URC. La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi e che rende nota la sua stima trimestralmente: l'ultima disponibile - pubblicata a metà febbraio- dà la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre al 3,9%. Lo scarto fra i due dati - quello della SECO e quello ILO - suscita spesso acceso dibattito.
I disoccupati sono solo una parte del totale delle persone in cerca di impiego: quelle registrate presso gli URC in marzo erano 213'897, 23'498 in più rispetto al mese precedente e 24'430 in più di un anno prima. In Ticino erano 10'556 (+5,7% mensile, +12,4% annuo), nei Grigioni 3776 (forti gli incrementi: +47,1%, +54,0%).
Si riferisce invece a gennaio l'ultima informazione, riguardo alle persone che hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione: erano 2905.