Svizzera

Coronavirus, fino a mezzo milione di prestiti a tasso zero

Presentati questo pomeriggio i dettagli degli aiuti nazionali per il sostegno alle piccole e medie imprese durante la crisi.

Ueli Maurer (Keystone)
25 marzo 2020
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Il Consiglio federale ha chiarito nella sua sessione di oggi i dettagli per l'erogazione degli aiuti finanziari alle piccole e medie imprese colpite dall'attuale emergenza coronavirus. La Confederazione, come noto da venerdì scorso, ha messo sul tavolo 42 miliardi di franchi di aiuti, di cui 20 miliardi serviranno per far fronte alla crisi di liquidità sotto forma di fideiussioni. L'elaborazione dei dettagli ha richiesto tempo, ha precisato Maurer, perché «si trattava di trovare un equilibrio tra economia privata e piazza finanziaria».

Fino a mezzo milione

I crediti fino a mezzo milione erogati dalle banche alle imprese che ne faranno richiesta e garantiti al 100% dalla Confederazione saranno erogati senza particolari lungaggini e analisi del rischio a chi ne fa richiesta. La condizione da soddisfare per poter avere accesso ai soldi è di dichiarare di aver subito perdite di fatturato sostanziali in seguito alla pandemia di coronavirus. Il tasso d'interesse del prestito è fissato allo 0%, ha precisato il consigliere federale Ueli Maurer. «Gli abusi? Se la persona chiede un credito e non ne ha diritto, la multa arriverà fino a 100mila franchi. Ma parto dal principio che chi ha investito nella propria azienda sia onesto». Il modulo per la richiesta di credito sarà disponibile da giovedì 26 marzo sul sito covid19.easygov.swiss.

Da 500mila franchi a 20 milioni

I prestiti superiori al mezzo milione di franchi (e fino a un massimo di 20 milioni) – garantiti dalla Confederazione all’85 per cento e al 15 per cento dall'istituto di credito che li emette – richiederanno invece un esame più approfondito per valutare il rischio. Il tasso d'interesse per questi crediti è fissato allo 0,5 per cento. Le imprese con una cifra d’affari superiore a 500 milioni di franchi sono escluse da questo programma e i soldi potranno essere usati unicamente per coprire i problemi di liquidità, non per investimenti. I crediti saranno rimborsabili in 5/7 anni.

Banca nazionale e Finma

La soluzione implementata dal consiglio federale è sostenuta sia dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), sia dalla Banca nazionale svizzera. «Grazie alla garanzia federale le banche potranno erogare crediti assumendosi un rischio basso», ha rilevato durante l'incontro con la stampa Mark Branson, direttore della Finma. L'autorità di controllo permetterà alle banche di derogare dal meccanismo di 'leverage ratio', cosa che – in concreto – lascerà nei forzieri degli istituti di credito ulteriori 20 miliardi «che potranno essere iniettati nell'economia», ha rilevato Branson. La misura rimarrà in vigore fino al 1° luglio 2020.

«Non posso escludere che qualche impresa non superi la crisi, ma la maggioranza sì. In questo momento è importante iniettare fiducia», ha rilevato Maurer.



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