Svizzera

Più formaggio nelle pance degli svizzeri

L'anno scorso il consumo pro capite è cresciuto dell'1,2% rispetto al 2018

24 marzo 2020
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L'anno scorso il consumo di formaggio in Svizzero è stato di 22 chili a persona, con un incremento dell'1,2% rispetto al 2018. Alla crescita hanno contribuito soprattutto i formaggi a pasta dura e semidura.

Lo segnala un comunicato odierno dei Produttori svizzeri di latte (PSL), nel quale si precisa che, malgrado la liberalizzazione del commercio del settore, due terzi (66%) del formaggio acquistato nella Confederazione è di origine nazionale. La quota è però diminuita di 2 punti percentuali ultimi quattro anni a causa dell'aumento delle importazioni di prodotti a base di formaggio fresco nonché di ricotta e di formaggi a pasta molle.

Nel 2019 la popolazione svizzera (8,6 milioni di abitanti) ha consumato complessivamente circa 190'000 tonnellate di formaggio, ossia oltre 3500 tonnellate in più rispetto all'anno precedente (+1,9%). Il consumo pro capite è aumentato di 260 grammi (+1,2%). I formaggi freschi, duri e semiduri, con quasi 18 kg pro capite, hanno costituito oltre l'81% del consumo totale.

I prodotti a pasta semidura, sia regionali che di importazione (+692 tonnellate, +6,9%), hanno registrato un incremento del consumo di 40 grammi pro capite; quello di formaggio a pasta dura è stato addirittura di 180 grammi a persona. Sono rimasti invece praticamente stabili i consumi pro capite degli altri tipi (fresco, molle, extra duro, di pecora, di capra e fuso)

All'inizio degli anni 2000, l'Emmentaler e il Gruyère, le tradizionali varietà svizzere a pasta dura, dominavano la classifica. Ma negli ultimi anni la crescente diversificazione dell'offerta ha portato ad un aumento del 25% del consumo di altri formaggi a pasta dura, precisa la nota odierna di PSL.

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