Svizzera

Coronavirus e violenza domestica: un aiuto concreto

Per il momento la quarantena non ha fatto registrare un aumento dei casi, ma secondo gli esperti ce lo possiamo aspettare

(archivio Ti-Press)
23 marzo 2020
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Anche in periodo di epidemia da coronavirus le vittime della violenza domestica possono rivolgersi alla polizia e agli appositi consultori, che restano operativi in tutti i cantoni. Lo segnala un comunicato dell'Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (Ufu).

Per il momento i Cantoni non rilevano ancora peggioramenti sostanziali della situazione, ma gli esperti temono che possa esserci un aumento della violenza domestica per via dell'insicurezza generale e della mancanza di possibilità di rifugio in caso di conflitti tra le mura di casa, scrive l'Ufu.

I consultori cantonali continuano a fornire sostegno alle vittime. Alle persone che non sono al sicuro in casa propria è tuttora offerta assistenza nella ricerca di un alloggio protetto, ad esempio in una casa di accoglienza per donne maltrattate.

La situazione attuale non ha ripercussioni nemmeno sul perseguimento penale: la polizia può continuare a ordinare l'allontanamento di una persona violenta dalla propria abitazione e segnalare alle autorità competenti i casi in cui sono minacciati bambini.

La Confederazione ha convocato una task force delle autorità competenti per valutare regolarmente la situazione e adottare provvedimenti adeguati in caso di un aumento della violenza domestica.

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