Svizzera

Coronavirus, in Svizzera 12 casi conclamati e altri 5 positivi

Il direttore della Divisione malattie trasmissibili della Confederazione Daniel Koch: 'Scuole aperte perché bisogna proteggere i nonni'

Daniel Koch (Keystone)
29 febbraio 2020
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In Svizzera rimangono 12 casi i casi conclamati di Coronavirus. Altri 5 test positivi attendono di essere confermati attraverso una seconda analisi a Ginevra. Lo ha comunicato poco fa Daniel Koch, Capo della Divisione malattie trasmissibili della Confederazione, il quale ha pure aggiunto che le scuole, da lunedì, rimarranno aperte perché il Coronavirus non è pericoloso per i bambini, ma lo è molto per i nonni che eventualmente dovrebbero accudirli. Tra i 5 "nuovi" casi potrebbero esserci dei pazienti che hanno contratto la malattia su suolo svizzero, mentre i primi 12 hanno tutti origine dall'Italia. Inoltre, secondo Koch, i cantoni di confine non rischiano necessariamente di più rispetto al resto del Paese.

Questo nonostante Koch ammetta che la situazione oltre confine sia "preoccupante". I nuovi dati parlano di 885 contagiati e 21 morti, con "casi che probabilmente non sono ancora stati scoperti".

Non sono previste tuttavia nuove misure restrittive in Svizzera, come ad esempio la chiusura delle frontiere, ha precisato il capo della Divisione malattie trasmissibili, aggiungendo che la decisione potrebbe cambiare al mutare della situazione. Koch ha in ogni caso fatto appello alla responsabilità individuale e all'evitare di recarsi in ospedale per delle banalità, in modo da non intasare il sistema durante il fine settimana. 

Pericolosa per gli anziani, leggera per i giovani

"La malattia è pericolosa in particolare per gli anziani, in genere a partire dai 60anni, mentre per i giovani si tratta di un malanno tutto sommato moderato e che non mette in pericolo la vita - ha rilevato Koch -. I bambini, inoltre, sono i meno toccati in assoluto da questo virus". Per questo, ha proseguito, ci si vuole concentrare sulla salvaguardia della popolazione anziana: "È anche per questo che non chiudiamo le scuole: se lo facessimo, molti bambini rimarrebbero a casa con i propri nonni, esponendoli a ulteriori rischi di contagio".

Koch ha inoltre rilevato come l'esistenza di casi "asintomatici o poco sintomatici" sia ormai un'evidenza. Questi pazienti "sono quelli che hanno meno probabilità di diffondere il virus nella popolazione. Il contagio avviene soprattutto da chi evidenzia (anche successivamente, ndr.) sintomi più marcati a causa della maggiore carica virale". Anche in questo caso, si tratterebbe di adulti di una certa età.

La difficoltà nel gestire il Covid-19, ha lasciato intendere Koch, sta anche nel periodo di incubazione: "I casi che vediamo oggi hanno contratto il virus una settimana fa, per cui ci sono persone che non sono ancora malate, ma che possono portare il Coronavirus in Svizzera. È quindi molto importante sapere che non potremo concentrarci su tutti i casi: dovremo concentrarci sui casi gravi. Se avete febbre o sintomi, non andate in giro. Non andate in ospedale se avete sintomi leggeri". Il rischio, sopratutto durante il fine settimana, quando gli studi dei dottori di famiglia sono chiusi, è quello di sovraccaricare il sistema sanitario.

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