L'Associazione svizzera dei liberi pensatori lo accusa di favoreggiamento nell'ambito del caso del parrocco della cattedrale di Friborgo
L'Associazione svizzera dei liberi pensatori inoltra una denuncia contro il vescovo Charles Morerod per favoreggiamento nell'ambito del caso del prete della cattedrale di Friburgo sospettato di abusi sessuali. L'azione si basa sul fatto che il vescovo era stato informato nel 2011 da un'organizzazione di aiuto alle vittime delle aggressioni sessuali di un sacerdote sotto la sua autorità. Il reato di favoreggiamento è commesso a condizione che si possa confermare che le informazioni siano effettivamente state trasferite al capo della diocesi, ha comunicato oggi l'associazione.
Con la denuncia penale i Liberi Pensatori vogliono garantire che le autorità inquirenti intervengano ed esaminino seriamente se il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo sia colpevole. "Non deve più accadere che la Chiesa si comporti come uno Stato all'interno dello Stato e protegga i presunti colpevoli dall'accesso delle autorità esecutive", sottolineano nel comunicato.
L'indagine interna della diocesi "sulla non trasmissione di informazioni e sulla scomparsa di documenti" non basta, precisa la nota. L'associazione rileva inoltre che "i meccanismi di controllo della Chiesa sono assenti o incompleti", da qui la necessità che lo Stato "diventi più attivo, nei casi di dissimulazione sistematica di abusi all'interno della Chiesa cattolica romana".
Una prima denuncia per abusi nei confronti del sacerdote era stata depositata a fine dicembre 2019. Un prete di origini africane attivo a Peseux (NE) aveva accusato l'omologo friburghese di averlo molestato sessualmente tra il 2008 e il 2011 a Vevey (VD). Dopo un articolo del Tages-Anzeiger, la diocesi aveva trasmesso le informazioni alla polizia cantonale vodese.
Sempre a fine dicembre Morerod aveva quindi ordinato l'avvio di un'inchiesta ecclesiastica preliminare nei confronti del sacerdote friburghese. L'aveva affidata a un avvocato ginevrino, non cattolico, affinché fosse più libero nello svolgere il suo lavoro. Proprio da questa indagine era emerso un secondo caso risalente a oltre 20 anni fa.