Svizzera

È attiva in tutta la Svizzera la 'hotline' sul coronavirus

È messa a disposizione dall'Ufficio federale della sanità pubblica. In Cina i casi arrivano a circa 7'800 di cui 1'300 gravi: 80'000 persone sotto osservazione

La Cina intende produrre 180 milioni di mascherine al giorno a febbraio (Keystone)
30 gennaio 2020
|

È attiva da qualche minuto la 'hotline' aperta alle 12 dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) per rispondere alle domande della popolazione sul coronavirus. Chi avesse quesiti sul virus, i contagi o volesse informazioni sul nuovo coronavirus 2019-nCoV, può comporre il numero telefonico 058 463 00 00.

Due altre linee saranno disponibili a partire dalle 15.00, una per gli specialisti (058 462 21 00) e un'altra per i viaggiatori che intendono rientrare in Svizzera (058 464 44 88), ha indicato il portavoce dell'UFSP Daniel Dauwalder.

In Svizzera finora sono stati registrati circa 50 casi sospetti di coronavirus e tutti sono risultati negativi ai test.

Nel frattempo l'Unione europea ha accolto una richiesta della Svizzera, affinché Berna possa avere accesso al sistema europeo d'allerta precoce e di reazione (SAapr). Si tratta di una piattaforma di scambio sulle minacce transfrontaliere sulla sanità.

Roche: 'Abbiamo un test per il coronaviruus, ma è difficile portarlo in Cina'

Roche ha sviluppato un test che permette di dimostrare la presenza del coronavirus, ma a causa dei blocchi che il governo cinese ha imposto ad alcune regioni e città il gruppo farmaceutico ha difficoltà a far pervenire al fronte i sistemi diagnostici.

"Riuscire a portare la merce negli ospedali è effettivamente una sfida", ha affermato Thomas Schinecker, responsabile della divisione diagnostica di Roche, durante la presentazione dei risultati annuali del gruppo.

L'impresa ha sviluppato il primo test per il coronavirus, ha spiegato il Ceo Severin Schwan. Questo sulla scorta della larga esperienza di cui l'azienda dispone in questo campo, per esempio in relazione all'epidemia di Sars nel 2003.

Schwan non si aspetta peraltro grandi introiti dai test. Si tratta a suo avviso di prodotti che devono essere messi a disposizione rapidamente e in grandi quantità: lunghe trattative sul prezzo non sarebbero quindi opportune. "All'inizio li abbiamo donati", ha detto il manager. "Dal punto di vista degli affari è qualcosa da dimenticare". Questo approccio crea però molta simpatia per Roche: "dal profilo della reputazione ci sono certo dei vantaggi", ha concluso.

In Cina, quasi 7'800 casi, 1'370 sono gravi

I contagi da coronavirus sono 7'711 e si registrano 1'370 casi in condizioni gravi. Lo ha reso noto la Commissione nazionale sanitaria cinese sottolineando che la maggior parte dei contagi riguarda la provincia di Hubei dove si è generato il virus. Altre 81'000 persone sono invece sotto osservazione. Lo riportano i media internazionali.

Per fare fronte all'epidemia dal 3 febbraio la Cina farà partire a pieno regime la produzione di mascherine per contenere la diffusione del coronavirus di Wuhan. Lo riporta il "PLA Daily", il quotidiano dell'Esercito popolare di liberazione (il nome ufficiale delle forze armate della Repubblica popolare cinese), spiegando che lo scopo è di avere 180 milioni di mascherine al giorno entro la fine di febbraio.

Russia chiude le frontiere nell'Estremo Oriente

Mentre in Russia Il premier Mikhail Mishustin ha firmato un ordine per chiudere la frontiera in Estremo Oriente per evitare il propagarsi del nuovo coronavirus. Lo riportano l'agenzia Tass e "Russia Today".

Stando all'agenzia Ria Novosti, che cita il ministero degli esteri russo, Mosca da oggi sospenderà temporaneamente il rilascio dei visti elettronici ai cittadini cinesi per prevenire la diffusione della malattia.

Precedentemente, stando a quanto riporta "Russia Today", il ministero degli esteri ha invitato i cittadini russi a evitare viaggi in Cina "se non necessari e urgenti".

Ieri la vice premier russa, Tatiana Golikova, aveva fatto sapere che i collegamenti ferroviari tra Russia e Cina, a partire dal 31 gennaio, saranno sospesi, con l'eccezione del treno diretto Mosca-Pechino. "I treni si muoveranno sulla rotta Mosca-Pechino, Pechino-Mosca", ha detto ieri Golikova alla fine di un incontro della sessione operativa per la prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus in Russia, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax.

La Russia non ha nessun caso confermato del nuovo coronavirus, ma il governo di Mosca ha creato una task force per impedirne una possibile diffusione.

 

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE