Svizzera

Assicurazione malattia, gelo sulle chiamate a freddo

Accordo settoriale per impedire il telemarketing da parte degli intermediari delle casse malati. Attendiste e critiche le associazioni dei consumatori.

(Keystone)
25 gennaio 2020
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Impedire le chiamate ‘a freddo’ (indesiderate) e limitare le provvigioni versate agli intermediari, sia nell’assicurazione malattia di base, sia in ambito di ‘complementari’. A questo dovrebbe servire l’accordo settoriale firmato ieri da Curafutura e Santésuisse. L’intesa, con tanto di sanzioni per chi sgarra, entrerà in vigore il 1o gennaio 2021. Le due associazioni di categoria sperano ora che il Consiglio federale – che sta elaborando una corrispondente base legale: un avamprogetto andrà in consultazione a febbraio – lo renda obbligatorio per tutti. Nell’attesa, tra le associazioni dei consumatori prevale la prudenza.

Il problema è noto. Non è stato risolto, nonostante si sia tentato di correre ai ripari (asterisco a fianco del numero sull’elenco telefonico, filtri contro le chiamate indesiderate). «Riceviamo ogni settimana segnalazioni: riguardano soprattutto intermediari attivi dall’estero», dice a ‘laRegione’ Sophie Michaud Gigon, segretaria generale della Fédération romande des consommateurs (Frc) e consigliera nazionale dei Verdi.

Curafutura e Santésuisse adesso rilanciano. Ammettendo implicitamente il fallimento dell’autoregolamentazione non vincolante. Due accordi settoriali firmati tra il 2016 e il 2017, circoscritti all’assicurazione di base (mentre il valore delle provvigioni è nettamente più elevato nelle complementari) e che non prevedevano alcuna sanzione, si sono in effetti rivelati inutili o quasi.

Proibito il telemarketing a freddo

Cardine della nuova intesa – la cui esistenza era stata anticipata dal portale Heidi.news – è la rinuncia degli assicuratori al telemarketing a freddo: non dovrebbero quindi più esserci telefonate indesiderate da parte di intermediari. La provvigione versata a questi ultimi sarà limitata a un massimo di 70 franchi per l’assicurazione di base e all’equivalente di un premio annuo per le complementari.

L’accordo prevede inoltre sanzioni incisive in caso di inosservanza. Un tribunale arbitrale, composto di un rappresentante di ciascuna delle due associazioni di categoria e di un rappresentante della Fondazione per la protezione dei consumatori, potrà infliggere multe fino a 100mila franchi per l’assicurazione di base e fino a mezzo milione per l’assicurazione complementare.

E poi ci sono i requisiti di qualità. I contratti stipulati per telefono (non ‘a freddo’, comunque) dagli intermediari con i clienti dovranno essere confermati per iscritto e prevedere un diritto di recesso entro 14 giorni. Gli assicuratori, inoltre, si impegnano a retribuire gli intermediari “solo se le proposte di assicurazione sono accompagnate da un protocollo di consulenza che soddisfa gli standard di qualità”.

Sanitas non c'è

I contratti di intermediazione che non soddisfano i requisiti andranno disdetti entro il prossimo 31 dicembre. All’accordo hanno già aderito 40 casse malati, il 90% del totale. All’appello manca in particolare il gruppo Sanitas, che conta più di 800mila assicurati. Come altri, potrà aderire all’intesa se lo vorrà. O lo dovrà fare, se il Consiglio federale – come ha annunciato – deciderà di dichiarare obbligatoria l’intesa.

«È positivo che il settore inasprisca le regole. L’accordo va nella giusta direzione. Adesso bisogna che il Consiglio federale lo renda obbligatorio per tutte le casse», dichiara Sophie Michaud Gigon. La consigliera nazionale vodese, tuttavia, trova «peccato» che l’intesa non preveda «una identica remunerazione degli intermediari da parte di tutti gli assicuratori malattia», ma solo un tetto massimo che sì riduce le differenze nelle commissioni, senza però eliminarle del tutto, a scapito di «una maggior obiettività nella consulenza ai clienti».

Dubbi e critiche

Qualche dubbio sussiste infine circa l’effettiva efficacia della soluzione proposta: «Non sono sicura che le sanzioni previste faranno davvero paura agli intermediari che operano dall’estero», afferma Sophie Michaud Gigon. «Ad ogni modo – aggiunge – la speranza è che gli assicuratori malattia d’ora in poi facciano a meno di questo genere di intermediari, difficilmente controllabili e che a volte agiscono senza rispettare standard minimi di comportamento».

Più critica la Fondazione per la protezione dei consumatori (Stiftung für Konsumentenschutz, Sks), che chiede tra l’altro un divieto assoluto delle commissioni. Per l’esperto di comparis.ch Felix Schneuwly, l’accordo riguarda solo gli intermediari ‘esterni’ (non il personale delle casse), di cui si avvalgono soprattutto i piccoli assicuratori: ciò creerà una disparità di trattamento, favorendo i grandi. E poi è illusorio pensare che i rastrellamenti in cerca di nuovi clienti cesseranno. Semplicemente, le casse ripiegheranno su nuove assunzioni, più pubblicità e altri mezzi: a spese degli assicurati, prevede Schneuwly.

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