Svizzera

Famiglia svizzera, (presunte) simpatie per l'Isis

Il Ministero pubblico della Confederazione apre un procedimento penale. Le tre persone del nucleo familiare sono state rimpatriate

Guardia alta (Keystone)
3 gennaio 2020
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Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un procedimento penale per presunta violazione della legge che vieta i gruppi al-Qaida e Stato Islamico (Isis) nonché le organizzazioni associate. L'espulsione di una famiglia svizzera di tre persone dalla Turchia – sospettata di legami con l'Isis – fa seguito alle misure adottate dalla Polizia degli stranieri. Lo ha precisato oggi a Keystone-ATS il Ministero, aggiungendo che le tre persone sono giunte giovedì sera in Svizzera.

Al loro arrivo sono state interrogate dai rappresentanti dei servizi di sicurezza elvetici, ma non sono state poste in detenzione, ha precisato il Ministero. Quest'ultimo ha aperto un procedimento penale, ma deve valere la presunzione di innocenza, ha aggiunto senza ulteriori precisazioni. Fornirà altre informazioni nel corso della settimana prossima.

'Sono presunti simpatizzanti'

I servizi del procuratore generale Michael Lauber precisano che le tre persone non si sono recate nelle zone controllate dal cosiddetto Stato islamico in Siria o in Iraq. Non si tratta quindi di veri e propri "rimpatriati dell'Isis", ma di presunti simpatizzanti.

Le autorità federali conoscono i nomi di diversi combattenti dell'Isis con passaporto elvetico che si trovano in prigione in Siria. Nessuno di loro finora è stato rimpatriato. La ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter si è espressa contro il loro rimpatrio attivo. Keller-Sutter e l'intero Consiglio federale vogliono che i jihadist svizzeri siano processati sul posto in quanto sarebbe più facile presentare le prove.

In Svizzera sono in corso circa 60-70 i procedimenti penali contro simpatizzanti di gruppi terroristi accusati di propaganda su internet a favore di queste organizzazioni in violazione della competente legge federale.

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