Svizzera

Divieti d'entrata in Svizzera: in costante aumento dal 2015

L'Ufficio federale della polizia non ha permesso l'arrivo di 118 persone. Oltre agli islamisti, le interdizioni valgono per mafiosi ed estremisti di destra

Divieto d'entrata in Svizzera
29 dicembre 2019
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A fine novembre, l'Ufficio federale di polizia (Fedpol) aveva emanato 118 divieti d'entrata, il maggior numero fino ad ora. Nel 2015, i divieti pronunciati erano stati 22 e da allora il loro numero è in costante aumento, indica oggi il "SonnatgsBlick". Oltre agli islamisti, è in crescita il numero di divieti contro persone legate alla criminalità organizzata.

Fedpol può decidere un divieto d'entrata, consultandosi anche con i servizi d'informazione, se il soggetto interessato può mettere in pericolo la sicurezza interna od esterna della Svizzera.

Gran parte delle interdizioni riguarda gli islamisti

Come negli anni scorsi, la maggior parte dei divieti – 62 – riguarda gli islamisti. Tra questi figurano anche predicatori. Secondo i servizi segreti, il numero di combattenti partiti dalla Svizzera si è stabilizzato a 92: 31 di essi ha un passaporto svizzero.

Contro queste persone, scrive il domenicale, non viene emanato un divieto d'entrata. Il Consiglio federale ha comunque dichiarato a più riprese di non volere fare nulla per facilitarne il ritorno.

Fedpol ha respinto anche 12 persone in odor di "mafia". Si tratta di una cifra in crescita, dovuta anche all'offensiva lanciata dalle autorità federali contro la criminalità organizzata, italiana e di altri Paesi. Tredici divieti riguardano estremisti di destra e 31 attività legate allo spionaggio.

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