Svizzera

L'iniziativa anti-burqa solleva un 'problema' o un 'non problema'?

Il Consiglio nazionale vuole opporre un controprogetto indiretto al testo del Comitato di Egerkingen. I deputati ticinesi sono divisi..

(Keystone)
12 dicembre 2019
|

Il Parlamento vuole un obbligo legale di mostrare il volto quando una persona dev’essere identificata, ad esempio perché un controllore su un treno possa verificare che il passeggero o la passeggera è effettivamente la persona ritratta nella fototessera di un abbonamento. Dopo gli Stati, ieri anche il Nazionale si è espresso a favore di un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare ‘Sì al divieto di dissimulare il proprio viso’, detta anche ‘anti-burqa’ (cfr. scheda).

Per Bruno Storni (Ps), l’iniziativa detta ‘anti-burqa’ solleva «un problema reale: quello dell’uguaglianza dei sessi». In quest’ottica, spiega il consigliere nazionale di Gordola, opporle un controprogetto indiretto è un’idea «sensata». Questo «fornisce l’occasione per promuovere misure a favore della parità anche nella società, non solo sul mercato del lavoro».

Non è d’accordo Greta Gysin. La deputata ecologista è convinta che l’attuale legislazione sia «sufficiente». «Non bisogna regolamentare un non problema, come si è voluto fare in Ticino, dove non vi sono stati benefici né per la sicurezza pubblica né per le persone interessate». Il Ps vede il controprogetto come un’occasione per far passare alcune misure a favore della parità. «Le misure che vanno in questa direzione sono importanti, ma non è il controprogetto a una simile iniziativa la sede giusta», replica Gysin. A suo avviso, «bisogna separare le due cose, evitare di fare amalgami inopportuni. Altrimenti si finisce con lo stigmatizzare una religione».

Alex Farinelli concorda su questo punto. «La parità dei sessi? Non è di questo che si parla. L’obbligo di mostrare il volto nei contatti con l’autorità riguarda le donne come gli uomini». Il controprogetto va a colmare una lacuna legale e garantisce «il minimo», ovvero che «nei contatti con l’autorità le persone devono avere il viso scoperto: una banalità». Il deputato Plr ritiene altresì importante la «salvaguardia delle diverse sensibilità cantonali». Il controprogetto, infatti, prevede che i cantoni possano «adottare misure più restrittive», proibendo – come hanno fatto Ticino e San Gallo, ma non altri – la dissimulazione del volto nei luoghi pubblici.

Ieri al Nazionale l’alternativa all’iniziativa ‘anti-burqa’ ha diviso i ticinesi non solo a sinistra. Nel Plr Rocco Cattaneo si è espresso contro («Il problema non esiste, non c’è alcun bisogno di legiferare a livello federale»), diversamente dal collega di partito Farinelli. Contro anche Lorenzo Quadri (Lega). Nemmeno Piero Marchesi sostiene il controprogetto. Favorevoli, invece, i due Ppd Fabio Regazzi e Marco Romano.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE