Svizzera

'Ci vorrebbe un Consiglio federale a 9 membri'

Secondo Marina Carobbio sarebbe una soluzione per rappresentare i Verdi e il Ticino. Bixio Caprara: discorso da approfondire

Tipress
11 dicembre 2019
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L’elezione di oggi del Consiglio federale  non ha generato grandi sorprese. È però emerso un dilemma importante: in governo è più importante rappresentare le varie regioni linguistiche oppure la composizione del parlamento, scaturita dalle elezioni? Evidentemente la risposta logica è entrambe, ma nel caso di stamane alcuni deputati hanno fatto una scelta: c’è chi (ovvero la maggioranza) ha sostenuto l’attuale ‘ministro’ ticinese Ignazio Cassis e chi invece ha preferito l’ecologista Regula Rytz. Secondo il presidente del Plr ticinese Bixio Caprara, la richiesta dei Verdi era legittima», ma ha prevalso il valore della «coesione nazionale». Per la neo consigliera agli Stati Marina Carobbio, è evidente che l’attuale composizione del governo «non tiene conto del risultato delle elezioni federali». Una soluzione sarebbe quindi quella di «aumentare i membri dell’esecutivo da sette a nove».
Innanzitutto, Bixio Caprara si dice «evidentemente soddisfatto» della rielezione di Cassis. «Va inoltre detto che estromettere un esponente della Svizzera italiana dopo due anni sarebbe stato poco elegante. Penso, infatti, che Cassis abbia fatto un buon lavoro, mettendo sul tavolo i problemi per quello che sono: ad esempio, i temi della libera circolazione delle persone e dell’accordo quadro con l’Ue sono stati esposti in modo chiaro» con i problemi che ne derivano. Tuttavia, «c’è anche stato un blocco rosso-verde che ha privilegiato altri ragionamenti», valutando  «la coesione nazionale e la presenza in governo della Svizzera italiana un aspetto marginale. E questo dovrebbe preoccupare», sottolinea a ‘laRegione’.
Resta il fatto che la richiesta degli ecologisti di avere un consigliere federale «era sicuramente legittima, visto l’esito delle elezioni federali», afferma Caprara. Il governo ha però anche «il ruolo di applicare ciò che decide il parlamento. E visto che quest’ultimo ha cambiato composizione, ora vi è una sensibilità ambientale certamente maggiore rispetto a prima. Il fatto di non avere un esponente verde in Consiglio federale non preclude dunque alla politica federale di occuparsi anche dell’ambiente». Anche perché «non sono solo i Verdi a occuparsi dell’ambiente – prosegue il presidente dei liberali radicali ticinesi –. Pure all’interno del Plr svizzero vi è stata una forte presa di coscienza su questo tema. E credo che ci siano altre modalità per affrontarlo (come hanno anche sottolineato i Verdi liberali) rispetto alle soluzioni integraliste proposte dalla sinistra, che prevedono di assegnare compiti supplementari allo Stato, aumentare le imposte, definire nuove tasse o imporre divieti».
Chiaramente, però, agli ecologisti non basta la tanto discussa svolta verde del Plr per sentirsi rappresentati in Consiglio federale. E come attuale quarta forza politica a livello nazionale si sentono legittimati ad avere un loro rappresentante nell’esecutivo. Come fare quindi? Secondo Carobbio è ora di fare «una seria riflessione» sulla possibilità «di aumentare i membri del governo da sette a nove». Una proposta da sempre «sostenuta sia dal Ps, sia dalla deputazione ticinese alle Camere federali». Con un sistema simile «si terrebbe conto sia della rappresentanza in governo di tutte le regioni linguistiche, sia dei risultati delle elezioni federali, che hanno premiato i Verdi». Inoltre, aggiunge la ‘senatrice’, ciò «permetterebbe di ridurre il carico di lavoro dei consiglieri federali. Infatti, ci sono dipartimenti che attualmente sono molto ampi e a ciò va aggiunto l’alto numero di impegni a livello internazionale dei ‘ministri’».
Dal canto suo, Bixio Caprara osserva che quella di avere nove consiglieri federali è «una proposta che è sempre stata negata. Inoltre, «per giustificare un cambiamento non basta mai solo un criterio, come la rappresentanza della Svizzera italiana o quella dei Verdi in governo». Quindi prima di decidere a favore di un governo a nove teste, «sarà condotto un discorso molto approfondito».

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