Svizzera

Calcio giovanile: 'Basta gioco di testa, causa di demenza'

Studi alla mano sui traumi cranici, due neurologi sollecitano la Federazione svizzera affinché introducano il divieto, come fatto negli Usa

Ti-Press
24 novembre 2019
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Due noti medici specialisti elvetici chiedono di introdurre in Svizzera il divieto del gioco di testa nel calcio per i bambini. L'auspicio – riportato oggi dalla 'SonntagsZeitung' – scaturisce da un'indagine secondo la quale le frequenti commozioni cerebrali subite da giovani calciatori – sia nell'impatto col pallone, sia fra due teste durante il gioco ravvicinato aereo – favoriscono lo sviluppo della demenza. Il neurologo Peter Zangger – da lungo tempo responsabile della neuroriabilitazione alla clinica Suva di Bellikon e principale specialista di traumi per cranio e cervello – chiede regole più severe nel calcio giovanile per evitare che la testa colpisca il più possibile l'avversario. Andreas Meyer-Heim – capo medico dell'unica clinica svizzera di neuroriabilitazione per bambini e adolescenti ad Affoltern nel canton Zurigo – spiega dal canto suo che i bambini hanno un rischio maggiore di lesioni cerebrali nelle collisioni con la testa avendo il cranio più sottile e muscoli del collo più esili rispetto all'età adulta. Alla fine di ottobre, uno studio scozzese ha inoltre dimostrato che i calciatori muoiono di demenza più spesso dei loro coetanei. Contromisure? Negli Stati Uniti la Football Association ha introdotto nel 2015 la regola secondo cui i bambini fino a 10 anni non possono usare la testa nel gioco del calcio, mentre i bambini fino a 13 anni possono farlo solo in misura limitata. La Federazione svizzera di calcio – interpellata dal domenicale – ritiene che un simile divieto sia esagerato, ma prevede di discutere in gennaio eventuali altri modalità atte a ridurre i danni cerebrali nei bambini e nei giovani. 

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