Svizzera

Sostegno alla stampa: c'è in ballo la democrazia

Syndicom: 'Non basta appoggiare gli editori. Fra i punti salienti l'obbligo di un Ccl, uno standard etico-professionale ed eliminare gli sperperi'

8 novembre 2019
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Gli sconvolgimenti epocali nel settore dei media stanno minacciando la funzione politica-democratica della stampa. Questi sviluppi rendono necessaria una modifica al sostegno della stampa. Non basta sostenere gli editori. Lo sostiene syndicom, il sindacato dei media, in una nota.

L’andamento negli ultimi anni ha messo in evidenza come questi ultimi diano più peso agli interessi degli azionisti e proprietari che non alla responsabilità politico-democratica. Dunque, la politica deve sollecitare un nuovo orientamento, rileva syndicom. Il cui documento orientativo sulla politica dei media  "illustra le proposte e i punti salienti sindacali quali l’obbligo di un Ccl per le aziende che godono di tale sostegno, il mantenimento di standard etico-professionali e l’eliminazione dello sperpero degli incentivi".

Affinché i giornalisti e le giornaliste possano produrre un giornalismo di qualità è necessario avere delle condizioni quadro, aggiunge il sindacato: "Solo così si possono mantenere gli standard etico-professionali secondo le regole del Consiglio svizzero della stampa. Rispecchiare la diversità delle opinioni e garantire il necessario inquadramento. Fanno parte di queste condizioni quadro; buone condizioni di lavoro e dei salari dignitosi che sono sempre più sotto pressione a causa delle ristrutturazioni. Dunque; del sostegno alla stampa dovrebbero godere solo le aziende che garantiscono buone condizioni di lavoro tutelate da un contratto collettivo di lavoro".

Aumentare la pluralità grazie al sostegno alla stampa

Il sostegno dei media, per syndicom, "deve incentivare in maniera mirata la pluralità della stampa. A questo fine il sostegno indiretto alla stampa, per la stampa locale e regionale, per il momento va aumentato da 30 a 50 milioni di franchi. Nella rete di edizioni locali con propria testata il limite massimo della tiratura massima attuale può essere aumentato dalle attuali 100mila a 150mila copie. Allo stesso tempo servono però anche misure contro lo sperpero delle sovvenzioni. Il denaro pubblico non deve finire nei dividendi per gli azionisti delle aziende mediatiche. Per questo quelle che godono di tale sostegno dovrebbero tenere un rendiconto separato, differenziato e trasparente. Lo stesso principio va applicato anche nella promozione dei media online, dove andrebbe però definito un limite ragionevole di grandezza".

Il sostegno alla stampa deve seguire la filosofia del servizio pubblico

Syndicom aggiunge che "la funzione politico-democratica dei media è un contributo al servizio pubblico. Di conseguenza, il sostegno alla stampa deve rafforzare il servizio pubblico mediatico. E qui è inclusa l’agenzia di stampa trinlingue indipendente. Ma Keystone-Sda oggi non lo è più a causa della sua struttura societaria. I proprietari (gli editori e la Rsi/Srg) sono allo stesso tempo anche clienti. In qualità di proprietari esigono profitti, e come clienti premono sulle tariffe". Ecco perché syndicom chiede che "l’agenzia di stampa venga trasformata in una fondazione sostenuta dai Cantoni, dallo Stato e dagli editori e garantisca una rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici".

 

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