Svizzera

Analisi Dna, il Consiglio federale è pronto a intervenire

Serve un miglior coordinamento nelle inchieste penali. Il dipartimento di Karin Keller-Sutter incaricato di presentare proposte concrete entro la fine del 2020.

(TiPress)
25 ottobre 2019
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Berna – Occorre migliorare la coordinazione per quanto riguarda le analisi del Dna nei procedimenti penali. Dopo le critiche mosse in un rapporto dalla Commissione della gestione degli Stati (CdG-S) il Consiglio federale si dice disposto a intervenire, ma non attraverso la revisione in corso della legge sui profili del Dna.

In una nota odierna, il governo annuncia di aver incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) di formulare proposte concrete di intervento entro la fine del 2020.

La CdG-S due mesi fa si chiedeva per esempio se l'Ufficio di coordinamento, che gestisce la banca dati del Dna per conto dell'Ufficio federale di polizia (Fedpol), sia in grado di rappresentare in modo indipendente gli interessi dei laboratori di analisi del Dna presso la Confederazione. Muoveva inoltre critiche ai controlli sui vari laboratori di analisi.

Nella sua nota odierna, il governo sottolinea che intende fare riesaminare periodicamente il mandato affidato dalla Confederazione all'Ufficio di coordinamento. A vigilare sarà l'Istituto di medicina legale di Zurigo. Il Consiglio federale ritiene giustificato anche legiferare per quanto riguarda l'indipendenza dello stesso Ufficio, come richiesto dalla commissione.

La CdG-S criticava anche il fatto che fedpol abbia delegato gran parte dei compiti di vigilanza al Servizio di accreditamento svizzero (Sas). I suoi esperti, sosteneva, non sono indipendenti. Il governo non condivide questo punto di vista e ricorda che il Sas è tenuto a rispettare le prescrizioni internazionali in vigore ed è sottoposto a livello internazionale a verifiche periodiche.

Per quanto riguarda la raccomandazione di armonizzare la prassi cantonale di analisi del Dna, secondo il Consiglio federale ciò è già in cantiere. La modifica del Codice di procedura penale, posta in consultazione il 28 agosto, consentirà di precisare le condizioni quadro della prassi, andando così a soddisfare gli obiettivi della raccomandazione.
 
 

 

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