Svizzera

Lega, l'amarezza di Michele Foletti

Secondo il portavoce leghisa, gli elettori antieuropeisti hanno premiato l'Udc, mentre per i temi sociali sono andati su Verdi e sinistra radicale

Archivio Ti-Press
21 ottobre 2019
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Giornata da dimenticare per la Lega dei Ticinesi: un seggio perso al Nazionale – quello di Roberta Pantani – e una prestazione deludente del candidato di punta per il Consiglio degli Stati. Battista Ghiggia, infatti, si è piazzato solo sesto. Un’amarezza compensata solo in parte dal buon andamento dell’alleato Udc sia al Nazionale e soprattutto agli Stati.

Il portavoce della Lega, Michele Foletti, è amareggiato. «Non è una giornata felice per noi perché abbiamo perso il seggio di Roberta Pantani. Siamo tutti estremamente delusi. Gli elettori ci hanno riportato sui nostri risultati del 2011. Grazie alla crescita dell’Udc, la destra ha comunque mantenuto le posizioni».

Agli Stati c’è stato il risultato molto negativo di Battista Ghiggia, il vostro campione. Ve lo aspettavate?
Siamo molto sorpresi per questo risultato di Battista. Nel contempo siamo soddisfatti per il buon successo dell’Udc e in particolare per quello personale di Chiesa.

L’avanzata dell’Udc, se continuerà nel tempo, rischia di cannibalizzarvi?
Una dinamica del genere è praticamente sicura, del resto sta succedendo anche in altri partiti. I Verdi hanno preso molti voti da tutti ma anche da sinistra. Lega e Udc in parte si sono scambiati i voti. Per capire meglio la tendenza bisognerebbe analizzare i dati elettorali di Lega e Udc e delle altre forze. Un’operazione difficile con tutte le congiunzioni che c’erano in campo (destra, centro e sinistra) è difficile fare i confronti con quattro anni fa e a maggior ragione con otto anni fa. Bisognerà fare i calcoli a mente fredda. È però molto probabile che parte del nostro elettorato abbia votato Udc.

Avete sbagliato qualcosa nella comunicazione? In fondo i temi sono simili (no all’Europa, immigrazione) anche se la Lega ha un’anima più sociale?
Questo non lo so. Se l’Udc cresce sui temi come l’anti-europeismo e noi perdiamo quell’anima sociale, i voti vanno a sinistra o ai Verdi. Ci sono una polarizzazione politica e un’attenzione verso quei partiti che hanno dei contenuti più definiti e netti. Mi sembra di capire che anche il Partito socialista che ha sposato la causa ambientale, non abbia incrementato i voti. Anche il Plr ha abbracciato i temi sull’ambiente e non ha preso molti voti. Sono stati premiati però i Verdi e la Sinistra alternativa con temi più delineati. Il ragionamento degli elettori potrebbe essere stato il seguente: ‘siamo contro l’Europa, premiamo l’Udc. Per i temi sociali andiamo su verdi e sinistra radicale.

Tra pochi mesi ci saranno le elezioni comunali. Come vi preparate? Ripeterete la stessa alleanza?
Per ora dobbiamo digerire il risultato delle Federali e poi riparleremo di Comunali. È certo che tutte le forze si butteranno sul clima. La differenza grossa con le Federali è che non sarà possibile fare congiunzioni. Tutti andranno da soli e bisognerà vedere se le varie aree riusciranno a fare liste uniche o no.

Per gli Stati, al turno di ballottaggio manterrete Ghiggia?
L’accordo con l’Udc era chiaro: chi prendeva più voti al primo turno andava al ballottaggio. Mi aspetto che la Lega sosterrà Marco Chiesa. Il rischio è che uno dei due seggi vada alla sinistra e non vogliamo che ciò accada perché non sarebbe rappresentativo delle sensibilità dei ticinesi (Europa in primis).

Si punterà quindi sul campione. Ghiggia è quindi politicamente finito?
Diciamo che non ha fatto risultati che gli permettono di guardare serenamente al futuro (in serata Ghiggia ha dichiarato conclusa la sua esperienza politica, ndr).

La sua carriera in seno alla Lega si è esaurita?
Se uno che punta agli Stati e fallisce a quali altre cariche politiche può ambire? Comunque discuteremo direttamente con Ghiggia del suo futuro con la Lega.

Il dibattito interno (post di Boris Bignasca) sulla Lega delle cadreghe ha influito sull’esito elettorale?
Anche in questo caso bisognerà analizzare il voto nei singoli comuni per capire se abbia avuto un qualche impatto.

Lei, Foletti, ha un’immagine verso l’esterno istituzionale e dialogante.
E l’ho sempre avuta. Il discorso politico è sempre il solito: se non fai gruppo in Gran Consiglio, fai il barricadero. Se fai gruppo segui i lavori delle commissioni. Se si è in Consiglio di Stato con due rappresentanti cerchi di costruire. È il sistema consociativo che porta a questo. Se si vuole tornare alla Lega delle origini bisognerà perdere i due consiglieri di Stato e tornare a fare i barricaderi. In questo modo si riconquistano i consensi e si ritorna in governo. E il gioco ricomincia.

Forse a voi manca il salto di specie: da movimento a un partito strutturato?
Non è una questione di strutture, ma di mentalità. Non è facile per qualcuno abituato a fare opposizione poi tornare a prendersi responsabilità di governo.

Voi siete forza di governo da più di due decenni, ormai.
Sì, ma prima facevamo il gioco del calimero. Con due consiglieri di Stato non possiamo più fare questo gioco.

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