Svizzera

Nuovi jet militari, sì dagli Stati. Due miliardi per l'esercito

La Camera alta ha approvato la spesa di (al massimo) 6 miliardi per i nuovi caccia. Ora la palla passa al Nazionale. Sì a investimenti per le forze terrestri

24 settembre 2019
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Il decreto federale concernente l'acquisto di nuovi aerei da combattimento ha superato oggi un primo scoglio. Con 32 voti contro 6 e 6 astenuti, il Consiglio degli Stati ha approvato il progetto governativo volto a consentire l'acquisizione di nuovi jet per un massimo di 6 miliardi di franchi. Progetto che potrà essere sottoposto a referendum. Il dossier passa ora al Nazionale. Bocciata per contro la proposta della sinistra di rinviare il progetto al Consiglio federale, chiedendo di includervi anche il nuovo sistema di difesa terra-aria Bodluv. La consigliera federale Viola Amherd si è detta soddisfatta del risultato "chiaro" della votazione. "È un buon inizio".

La Camera alta ha inoltre approvato investimenti per due miliardi di franchi a favore delle forze armate contenuti in  quattro disegni relativi al Messaggio sull'esercito 2019. Sì pure al discusso credito da 118 milioni per l'acquisto di 300 mortai da 8,1 centimetri. La Camera del popolo aveva fatto altrettanto durante la sessione estiva. L'oggetto è così pronto per le votazioni finali.

Aerei e affari compensatori

La discussione sui nuovi caccia ha toccato pure il tema degli affari compensatori. Stando ai "senatori", diversamente dal decreto di pianificazione elaborato dal Consiglio federale, le imprese estere che ricevono commesse nel quadro dell'acquisto dovrebbero compensare il 100% - e non solo il 60% - del valore contrattuale mediante l'assegnazione di mandati in Svizzera (affari offset), di cui il 20% con affari offset diretti e il 40% con affari offset indiretti nel settore della base tecnologica e industriale rilevante in materia di sicurezza. A ciò si aggiunge un altro 40% di compensazione indiretta in tutta una serie di settori (11 in totale, n.d.r.)

Stando alla versione uscita dagli Stati, il decreto dovrà inoltre specificare che le principali regioni del Paese dovranno beneficiare, nella misura del possibile, degli affari di compensazione: il 65% per la Svizzera tedesca, il 30% per quella francese e il 5% per la Svizzera italiana. Tale compromesso ha maggiori chance di passare davanti al popolo, ha indicato Josef Dittli (Plr/Uri) a nome della commissione. Dal canto suo, Viola Amherd ha ricordato che gli affari compensatori devono in primis consentire all'industria della sicurezza di accedere a nuovi mercati. Ma contribuiscono anche all'aumento del prezzo di acquisto degli aerei, ha aggiunto la ministra della difesa.

Quattro aerei candidati

Gli aerei candidati per sostituire i Tiger e gli F/A-18 sono quattro: l'Eurofighter della Airbus (Germania), l'F/A-18 Super Hornet della Boeing (Stati Uniti), il Rafale della Dassault (Francia) e l'F-35A della Lockheed Martin (Stati Uniti). Il Gripen E di Saab (Svezia) è invece rimasto fuori dalla corsa.

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