Svizzera

Tabacco, giro di vite su vendita e pubblicità

A Berna si discute in merito al divieto generale di réclame su riviste, quotidiani e siti Internet deciso dalla commissione preparatoria

17 settembre 2019
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I tentativi odierni al Consiglio degli Stati di mitigare certe decisioni della commissione preparatoria, che prevedono anche un divieto generale di réclame su riviste, quotidiani e siti Internet (al momento tale divieto riguarda solo la radio e la tivù), sono falliti. ll dibattito riguardante la revisione della legge sul tabacco volta a limitare la pubblicità per questi articoli proteggendo maggiormente i giovani dal tabagismo, proseguirà la settimana prossima.

Non è improbabile che il Nazionale, quando si occuperà del dossier, tenterà di correggere questa decisione odierna della Camera dei Cantoni, da alcuni considerata "sproporzionata". La Camera del popolo ne discuterà tuttavia in una nuova composizione, dopo le elezioni del 20 di ottobre.

Tabagismo, una piaga                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

Per i sostenitori della linea dura, presenti sia a destra che a sinistra dello schieramento politico, è ora di fare qualcosa per arginare il tabagismo, una vera e propria piaga. Bisogna – affermano – agire alla radice ossia a livello di prevenzione, soprattutto tra i più giovani: il 65% dei fumatori ha incominciato prima dei vent'anni a fumare, e una buona fetta prima dei 18.

Limitare i costi della salute

Le conseguenze, come ha ricordato in aula anche il consigliere federale Alain Berset, sono sotto gli occhi di tutti: 9500 morti in media all'anno a causa del fumo per costi diretti pari a 1,7 miliardi di franchi. Se ci aggiungiamo le perdite di produttività, la fattura sale a 5,6 miliardi. Tutto ciò contribuisce ad innalzare i costi sanitari e i premi malattia, prima preoccupazione degli Svizzeri. La tutela della salute deve avere la priorità sull'interesse economico: la Svizzera, è stato infatti detto più volte in aula, è tra l'altro sede di alcuni importanti produttori, quali Philip Morris.

Come hanno rammentato diversi "senatori", la revisione, il cui obiettivo principale è  proteggere meglio bambini e adolescenti, dovrà inoltre consentire alla Svizzera di ratificare finalmente la Convenzione quadro dell'OMS per la lotta contro il tabagismo. Siamo tra gli ultimi Paesi a non averlo fatto, ha sottolineato a nome della commissione, Joachim Eder (PLR/ZG).

Divieto di pubblicità 

Tra gli aspetti maggiormente delicati della revisione figura la pubblicità per i prodotti del tabacco. Il plenum ha voluto vietare la pubblicità rivolta ai minorenni. 'No' nemmeno alla pubblicità che mette a confronto informazioni sui prezzi o promette regali. Previsto anche un divieto generale delle réclame su quotidiani, riviste e siti internet. Questa aggiunta al disegno di legge governativo è stata combattuta da alcuni "senatori", come Filippo Lombardi (PPD/TI). Il ticinese, tra l'altro presidente di Pubblicità svizzera come ha egli stesso ricordato, ha giudicato "sproporzionata" quest'ultima restrizione, anche perché essa non toccherebbe le riviste estere vendute in Svizzera. Ci sono Paesi che conoscono un divieto generalizzato della pubblicità per il tabacco, dove però il fumo è più diffuso che nella Confederazione, ha sottolineato Lombardi.

Quanto alle riviste estere, e al fatto di non essere toccate dal divieto, è difficile spiegare questo privilegio, hanno sostenuto sia Lombardi che Daniel Fässler (PPD/AI). La soluzione della commissione, hanno lamentato, non fa che mettere in difficoltà gli editori elvetici. La proposta di Fässler di stralciare questa parte della legge è stata però bocciata per 25 voti a 17. A nome della commissione, Eder ha comunque ricordato che sarà ancora permessa la pubblicità al cinema, su manifesti e articoli d'uso e presso i punti vendita, nonché la promozione diretta o l'invio in massa di mail agli adulti.

Sponsorizzazioni da arginare

Altro punto della revisione che ha dato filo da torcere riguarda le sponsorizzazioni da parte dell'industria del tabacco. La revisione prevede il divieto di sponsoring per manifestazioni di carattere internazionale in Svizzera (per esempio Eurosong), ma anche di eventi organizzate dalla Confederazione, dai Cantoni o dai Comuni. Una minoranza avrebbe voluto stralciare questa aggiunta al disegno di legge del Governo decisa dalla commissione, ma è stata sopraffatta (23 a 19).

Recentemente aveva fatto discutere sui media e a livello politico il partenariato concluso - e poi annullato - tra il Dipartimento federale degli affari esteri e il gruppo Philip Morris in vista dell'Expo 2020 di Dubai. Per Eder, seguito dalla maggioranza del plenum, è una questione di credibilità: non è possibile impegnarsi contro il tabagismo, per poi farsi sponsorizzare proprio dall'industria del tabacco. Roland Eberle (UDC/TG) e Hannes Germann (UDC/SH) hanno invece denunciato un attacco del tutto sproporzionato alla libertà economica

Divieto di vendita di sigarette elettroniche per minorenni

La settimana prossima, gli Stati dovranno decidere sul divieto di vendere ai minorenni prodotti del tabacco, sigarette elettroniche comprese. Attualmente alcuni cantoni prevedono un'età minima di 16 anni, mentre tre non hanno alcun limite. Per poter verificare il rispetto del divieto, la commissione vorrebbe consentire test d'acquisto. La revisione legislativa regola anche in modo differenziato le sigarette tradizionali, quelle elettroniche (e-sigarette), con o senza nicotina, e i prodotti del tabacco destinati a essere riscaldati (narghilé o shisha). Anche questi prodotti saranno sottoposti alla legge federale concernente la protezione contro il fumo passivo e pertanto sarà vietato utilizzarli nei luoghi in cui è attualmente vietato fumare.

In California la settima vittima da sigaretta elettronica

Mentre a Berna si discute sulla revisione delle legge sul tabacco, un uomo della California è stato la settima vittima legata all'uso delle sigarette elettroniche negli Stati Uniti. Come negli altri casi, il decesso è avvenuto per una grave insufficienza polmonare. Si tratta di una sorta di epidemia che interessa centinaia di persone e su cui le diverse agenzie governative stanno cercando di fare chiarezza. Intanto il governatore del Golden State, Gavin Newson, ha appena annunciato che lancerà una campagna da venti milioni di dollari per mettere in guardia sui pericoli dello "svapare". Contemporaneamente aumenterà la stretta sui prodotti illegali e imporrà avvertenze più rigide sulle confezioni.

Gli altri decessi per conseguenze legate alle sigarette elettroniche negli Usa sono avvenuti in Kansas, Illinois, Indiana, Minnesota e Oregon. In California i casi sono due.

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