Svizzera

E-cig, i sei decessi negli Usa preoccupano anche in Svizzera

Secondo la dottoressa Martine Bouvier Gallacchi 'è deprecabile che ci siano in commercio prodotti il cui contenuto non è conosciuto'

Anche gli aromi sono sotto la lente (Keystone)
14 settembre 2019
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Sei morti e almeno 380 casi di malattie polmonari riconducibili all’uso di sigarette elettroniche (e-cig). Sono i dati ufficiali diffusi negli scorsi giorni dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) statunitensi, che fanno pensare a una vera e propria epidemia. Una situazione che preoccupa anche le autorità elvetiche: l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) afferma sul suo sito web che sta “osservando gli sviluppi negli Usa”, assicurando che non vi sono “casi simili in Svizzera o nell’Ue”. Una certa apprensione la esprime anche Martine Bouvier Gallacchi, medico a capo del Servizio di promozione e valutazione sanitaria del Canton Ticino: «È deprecabile che ci siano in commercio prodotti il cui contenuto non è conosciuto», afferma a ‘laRegione’.

Anche se non è ancora chiaro quale sostanza o prodotto abbia provocato le malattie polmonari negli Usa, una cosa è certa: tutte le persone ricoverate che presentavano sintomi come tosse, difficoltà respiratorie e dolori al petto, hanno fatto uso di sigarette elettroniche. Stando ai Cdc, non sono stati trovati segni di infezione, il che fa presupporre un’esposizione dei pazienti ad agenti chimici. A far riflettere è anche il fatto che i 380 casi – di cui sei mortali – riscontrati negli Usa, sono tutti venuti alla luce negli ultimi mesi, quando le e-cig sono ormai in commercio da anni.

Secondo l’Usav, le sigarette elettroniche in commercio in Svizzera – almeno quelle contenenti nicotina – sottostanno a una direttiva europea e sono quindi “di norma sicuri”. L’Ufficio federale sconsiglia però di ordinare prodotti via internet da fornitori “al di fuori dell’Unione europea”, ricordando poi che “gli effetti a lungo termine del consumo di sigarette elettroniche sulla salute sono ancora largamente sconosciuti”.

Ed è proprio questo il problema per Gallacchi: «Non sappiamo se questi prodotti siano meno nocivi della sigaretta perché il fenomeno non è ancora stato studiato abbastanza». Inoltre, visto che in Svizzera le e-cig non sono ancora regolamentate da una legge federale, non è obbligatorio indicare sui prodotti quali sostanze contengono esattamente. Spesso è scritto che contengono glicerolo vegetale, glicole propilenico e non ben precisati aromi. E una delle tesi emerse negli Stati Uniti punta il dito proprio contro questi additivi: il presidente Trump mercoledì scorso ha infatti annunciato che intende vietare le sigarette elettroniche contenenti sostanze aromatizzate. Queste ultime, precisa Gallacchi, «sono state testate nella misura in cui vengono ingerite. Non si conoscono invece gli effetti sul tessuto polmonare dovuti a un’inalazione».

Non è un mistero che gli aromi accattivanti (come mango, cioccolato, ciliegia e così via) sono particolarmente apprezzati dai giovani, che sono in gran parte anche coloro che sono stati colpiti dai problemi polmonari negli Usa. E in Svizzera è proprio la protezione dei minori a cui mira la nuova legge sul tabacco, che dovrebbe anche regolamentare le sigarette elettroniche. I tempi però si stanno allungando parecchio, in particolare a causa dell’opposizione in Parlamento alla limitazione della pubblicità, invisa ai partiti borghesi. Viste queste lungaggini, le organizzazioni della salute elvetiche hanno quindi deciso di lanciare un’iniziativa per vietare la pubblicità legata al tabacco con l’obiettivo di proteggere i giovani. Mercoledì scorso è stato annunciato che il testo ha raccolto 113’500 firme in dieci mesi: l’iniziativa è dunque riuscita e si andrà a votare.

Il problema è che fino a quando non ci sarà una legge federale, resterà un vuoto giuridico per quanto riguarda le e-cig. Attualmente è in vigore un codice di condotta firmato da produttori e rivenditori in base al quale si impegnano a non vendere le sigarette elettroniche ai minori di 18 anni. Resta comunque un accordo su base volontaria che non prevede né controlli, né sanzioni. Da aprile 2018 – in seguito a una sentenza del Tribunale amministrativo federale – è inoltre possibile acquistare e-cig contenenti nicotina. E si sa quanto questa sostanza generi dipendenza. Resta il fatto che anche solo gli aromi potrebbero essere pericolosi.

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