Svizzera

Unia: un apprendista su tre ha subìto molestie sessuali

Si spazia dalle semplici allusioni a fatti più gravi. Il sindacato chiede che "'si applichi l'inversione dell'onere della prova"

(Ti-Press)
12 agosto 2019
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Un apprendista su tre ha già subito molestie sessuali. Questo il quadro della situazione in Svizzera secondo un sondaggio dei Giovani Unia.

"Oltre 800 apprendiste e apprendisti hanno partecipato al sondaggio dei Giovani Unia", spiega un comunicato del sindacato. "I risultati sono allarmanti: un terzo degli intervistati ha indicato di avere già subito molestie sessuali sul lavoro. Le donne (36%) sono maggiormente colpite rispetto agli uomini (25%). Le cifre sono particolarmente inquietanti poiché gli apprendisti sono entrati da poco nel mondo del lavoro e sono in gran parte ancora minorenni. Se si allarga lo sguardo dal posto di lavoro alla scuola e alla vita privata, le cifre sono ancora più elevate. L’80% delle donne intervistate dichiara di avere già subito una forma di molestie sessuali. Tra gli uomini, quasi la metà (48%) è già stata vittima di molestie".

 

Le molestie sessuali, ricorda Unia, "comprendono diversi tipi di soprusi e di violazioni dell’integrità personale. Spesso le diverse forme si manifestano congiuntamente: benché le «allusioni a sfondo sessuale o le osservazioni sprezzanti» ne costituiscano la forma più diffusa, solo il 16% delle persone colpite ha subito unicamente questa forma di molestie. Ciò dimostra anche che sovente una prima molestia è seguita da un’altra e spesso più grave forma di sopruso".

Mobbing e stress

Poi ci sono i probemi legati a mobbing e stress: "Il 31% dei giovani intervistati dichiara di aver già subito situazioni di mobbing sul lavoro. Anche lo stress è all’ordine del giorno: il 70% si sente molto spesso stressato e quasi due terzi (63%) devono prestare lavoro straordinario almeno saltuariamente, benché durante il tirocinio sia consentito solo in casi eccezionali. Quasi la metà degli intervistati (46%) prova perlomeno a volte un senso di inadeguatezza a causa delle eccessive sollecitazioni".

Invertire l'onere della prova?

Le proposte di Unia per migliorare la situazione passano dalla protezione giuridica, che "va applicata in modo vincolante, segnatamente per quanto riguarda il lavoro straordinario e notturno" e dalla richiesta alle aziende di "imporre il principio della tolleranza zero nei confronti degli abusi sessuali e adottare pertanto chiare norme, creare un punto di contatto interno o esterno all’azienda e prevedere sanzioni per i collaboratori inadempienti. Ai sensi della legge sulla parità, il datore di lavoro è infatti tenuto a proteggere i suoi dipendenti. Questo principio vale in particolare per gli apprendisti". Infine, "sul piano politico, Unia esige che per le aggressioni sessuali si applichi l’inversione dell’onere della prova, affinché tutte le vittime abbiano il coraggio di rivolgersi alla polizia".

 

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