Svizzera

Il clima tra giovani e politici

Ismea Guidotti al vertice ‘Smile for Future’ di Losanna. Proposte concrete? Ci lavoriamo, ma non toccherebbe a noi

(Keystone)
7 agosto 2019
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Ismea Guidotti ha 18 anni, è di Stabio e ha appena finito il liceo. A settembre andrà all’università: a San Gallo, per studiare relazioni internazionali. Sono le sue vacanze. Ma in questi giorni è in modalità “attiva” a Losanna, unica ticinese – tra i circa 450 partecipanti di 37 Paesi diversi – al vertice sulla protezione del clima ‘Smile for Future’ (cfr. ‘laRegione’ di ieri).

Ismea, com’è arrivata a questo ‘vertice internazionale’?

Mi sono sempre interessata alla protezione del clima. Già prima degli scioperi di quest’anno stavo attenta, cercavo di adottare un certo stile di vita. Ma non ho mai fatto attivismo. Poi un giorno, in febbraio, ho visto un cartellone al liceo di Mendrisio: avvertiva che c’era una riunione per organizzare il secondo sciopero [del clima, ndr]. Ho partecipato, avevo voglia di fare. Da lì sono entrata nel coordinamento clima del liceo, poi in quello cantonale. E ho partecipato anche a una riunione del coordinamento nazionale.

A quale “stile di vita” si riferisce?

Sono vegana: non mangio carne, né derivati animali. Cerco di comprare cibo locale, biologico, di comprare vestiti di seconda mano o prodotti in modo ecosostenibile, rispettosi dell’ambiente e delle persone. Piccole cose, come spegnere la luce quando esco dalla mia camera.

Il movimento per la protezione del clima si è sviluppato e vive attraverso gli scambi sulle reti sociali. Che effetto fa adesso ritrovarvi ‘fisicamente’?

Essere qua tutti assieme è molto bello. Soprattutto per il morale, per l’energia che c’è, la voglia di fare, gli incontri con persone che hanno tante nuove idee, magari anche con visioni un po’ diverse. Il confronto, la mescolanza di lingue e culture: è tutto molto bello. E interessante: perché le situazioni sociali nei vari Paesi sono diverse, e quindi anche le soluzioni vanno adattate al contesto.

Risoluzioni adottate dai parlamenti cantonali, impegni presi dai municipi di diverse città, nuovo slancio in Parlamento per la legge sul CO2, la svolta verde del Plr...: in Svizzera le cose si muovono a livello politico. Siete consapevoli dell’impatto del movimento?

Sì, qui se ne parla. Si fanno confronti tra i diversi Paesi. Piccoli cambiamenti li abbiamo già visti, magari riusciremo a portarne avanti anche di più grandi. E comunque provarci vale la pena.

Greta Thunberg prima o poi tornerà a scuola: lunedì ha persino espresso il desiderio di farlo. Il movimento a quel punto continuerà?

Io spero di sì. Queste riunioni aiutano molto, danno una continuità e nuovo slancio alle azioni di protesta. A mio avviso incontrarci di persona è una delle chiavi per mantenere forte il movimento.

Le critiche al vostro indirizzo non mancano. I Giovani Udc svizzeri vi considerano “estremamente pericolosi”. Cosa ne pensa?

Mettiamo a disposizione una settimana delle nostre vacanze per incontrarci; molti per arrivare qui hanno fatto viaggi di oltre 30 ore. Significa che ci teniamo, che vogliamo fare davvero qualcosa, non parlare tanto per parlare. E se ci sentiamo costretti ad agire, è perché la politica finora non è riuscita a fare niente. Non portiamo proposte concrete? Non è vero, ci stiamo lavorando. In ogni caso, le proposte concrete dovrebbero arrivare prima di tutto dai politici: sono lì per quello. Noi siamo degli adolescenti.

 

Greta Thunberg lo scorso anno ha dato avvio agli scioperi degli studenti per il clima. Nel frattempo è diventata l’icona di un movimento internazionale che – dopo gli scioperi degli ultimi mesi – s’è dato appuntamento in questi giorni a Losanna. Un’icona riluttante, però, che non vorrebbe essere considerata tale. Il corrispondente della ‘Neue Zürcher Zeitung’ ha scritto che “fa quasi compassione” vedere questa minuta 16enne svedese, diventata la “pop-star di una generazione”, mentre cerca – senza riuscirvi – di sfuggire a telecamere e microfoni (poco interessati invece all’illustre personaggio al suo fianco, il Nobel per la chimica Jacques Dubochet, emozionato per ritrovarsi in sua compagnia...), di mischiarsi agli altri giovani e passare semplicemente per una dei tanti, nell’attesa di un ritorno alla normalità che metta termine a un ininterrotto carosello mediatico che va avanti da più di un anno. «A noi tutti piacerebbe tornare a scuola», ha detto lunedì, primo giorno del vertice sulla protezione del clima ‘Smile for Future’ in corso a Losanna.

Ismea Guidotti ha visto Greta Thunberg  «solo di sfuggita», ma quanto basta per avere «la stessa impressione». «Ai partecipanti – racconta alla ‘Regione’ la 18enne di Stabio, che si trova nel capoluogo vodese (cfr. a lato) – è stato detto che lei avrebbe preso parte al vertice come ognuno di noi e che noi non avremmo dovuto darle delle attenzioni extra, perché non è quello che lei voleva. Lei voleva partecipare semplicemente come qualsiasi adolescente, sentirsi come tutti gli altri. Essere famosi ha un rovescio della medaglia: dev’essere estenuante, così giovane, essere seguita tutto il tempo da persone che ti chiedono di fare fotografie, autografi, interviste... L’ho vista un po’ chiusa, stanca. E la capisco benissimo». 

Sta di fatto che molti dei circa 450 giovani presenti a Losanna non sarebbero lì se non ci fosse stata lei. Forse è così anche per Ismea Guidotti. Forse. Greta in ogni caso «è una figura molto importante, la scintilla dalla quale è nato il movimento», dice. «Ammiro il suo coraggio, la sua forza di andare avanti nonostante tutte le critiche. Greta però è più che altro una figura simbolica, importante per il morale e per dare visibilità mediatica a quello che stiamo facendo. A livello regionale o nazionale, non ha mai influito concretamente. Il movimento di protesta è decentralizzato: ognuno fa a modo suo, tutto nasce dal basso. Dopo questo incontro magari riusciremo a coordinare meglio le azioni a livello europeo. Ma non avremo mai una struttura piramidale. Tutti scioperano, manifestano per lo stesso obiettivo: non possiamo mettere qualcuno a un livello più alto degli altri».

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