Il ministro dell'Interno, nel suo discorso per la festa nazionale, ha lodato la Svizzera quale 'terra del compromesso e non di uno pseudo-dialogo'
La Svizzera si è costruita su una solida cultura del compromesso e della solidarietà. È quanto ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset nel suo discorso per la festa nazionale tenuto oggi a Yverdon-les-Bains (VD).
Questi due valori, ha aggiunto Berset, hanno permesso al padronato e ai sindacati di proporre una riforma del secondo pilastro. Per il ministro dell'interno, la Svizzera è la terra del compromesso e non di uno pseudo-dialogo attorno a posizioni massimaliste e cocciute.
Secondo il Friburghese, la solidarietà e la ricerca del compromesso necessitano di coraggio. A suo avviso, la democrazia diretta elvetica "ci rende unici". Ogni volta i compromessi raggiunti dopo lunghi dibattiti fanno avanzare il Paese.
Berset ha anche ricordato gli eventi "importanti" che hanno contraddistinto l'anno 2019: in particolare il progetto di riforma del secondo pilastro, lo sviluppo di un sostegno per coloro che non ritrovano un lavoro dopo un periodo in disoccupazione e l'approvazione del progetto di riforma fiscale e del finanziamento dell'AVS.