Svizzera

Expo Dubai, Cassis revoca il partenariato con Philip Morris

Il capo del Dfae cancella la discussa sponsorizzazione del padiglione svizzero e intende revisionare le politiche in materia.

(Keystone)
30 luglio 2019
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Niente sigarette allo stand, alla fine. Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha revocato il discusso partenariato con Philip Morris per la sponsorizzazione del Padiglione svizzero all’Esposizione universale 2020 di Dubai. La decisione, recita un comunicato, "è stata presa dal consigliere federale Ignazio Cassis per evitare che venisse pregiudicato l’obiettivo principale della presenza svizzera a Dubai, ovvero trasmettere un’immagine positiva del nostro Paese". Il direttore del Dfae ha inoltre incaricato Presenza Svizzera di revisionare entro la fine del 2019 l’attuale politica del Dipartimento in materia di sponsorizzazioni".

Il Dfae ricorda che "su decisione del Consiglio federale e del Parlamento, il 50 per cento del budget a disposizione del Padiglione svizzero – parte che ammonta a 7,5 milioni di franchi – deve essere finanziato da società private", e nota: "L’importo di circa 1,8 milioni di franchi proposto da Philip Morris International avrebbe contribuito in modo sostanziale a raggiungere la percentuale richiesta di fondi di terzi".

Tuttavia lo stesso Cassis, che stando al dipartimento è venuto a conoscenza della possibile sponsorizzazione solo a metà giugno, avrebbe "espresso perplessità poiché, in qualità di medico, accorda una grande importanza alla prevenzione delle conseguenze nocive del consumo di tabacco. Per questo motivo si è riservato la possibilità di decidere in merito dopo aver preso atto dell’eventuale risultato della fase esplorativa. Secondo le tempistiche previste, tale decisione avrebbe dovuto essere presa nel terzo trimestre del 2019".

Data l'indignazione suscitata dall'accordo, però, il 'ministro' ha anticipato la decisione negativa, "perché un partenariato controverso potrebbe mettere in secondo piano l’obiettivo primario della partecipazione svizzera all’Esposizione universale, ossia far conoscere i punti di forza della Svizzera e trasmettere un’immagine positiva del Paese". Il capo del Dfae ha affermato che «a Dubai, la Svizzera deve potersi presentare come un Paese unito e al contempo aperto e positivo». Pertanto, Cassis ha anche incaricato Presenza svizzera – l'ente responsabile dell'immagine della Svizzera all'estero – di "riconsiderare l’attuale politica del Dfae in materia di sponsorizzazioni. Concretamente occorrerà chiedersi a quanto dovrebbe ammontare in futuro il contributo dei privati tramite le sponsorizzazioni". Entro la fine del 2019 Presenza svizzera "dovrà revisionare il manuale sulle sponsorizzazioni vigente e, se necessario, apportarvi le dovute modifiche. In particolare sarà necessario controllare la formulazione dei criteri per i futuri partenariati di sponsorizzazione con la Centrale e le rappresentanze estere". Un lavoro strategico per la Strategia della comunicazione internazionale 2020-2023, in fase di elaborazione.

 

 

 

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