Svizzera

Il Dfae sul caso Expo 2020: 'Libertà di sponsorizzazione'

In merito al finanziamento di Philipp Morris al padiglione svizzero, il Dipartimento degli affari esteri garantisce che le norme vigenti saranno rispettate

Il 'ministro' degli esteri Ignazio Cassis
22 luglio 2019
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Tutto in regola. I padiglioni nazionali hanno libertà di sponsorizzazione. E noi stiamo facendo in modo che “tutte le norme vigenti vengano rispettate”. Così s’è espresso in serata, da noi interpellato, il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) dopo le rivelazioni del ‘Tages-Anzeiger’ sul sostegno finanziario da 1,8 milioni di franchi di Philip Morris al padiglione svizzero all’Esposizione universale di Dubai del 2020.

Stando al Dfae, “l’Ufficio internazionale delle esposizioni di Parigi precisa che i padiglioni nazionali sono liberi nelle loro rispettive attività di sponsorizzazione”. “Ci stiamo accordando con l’Ufficio, affinché tutte le norme vigenti vengano rispettate”, si legge in una presa di posizione inviata alla ‘Regione’.

La prevenzione è un tema importante, prosegue il Dfae. Il dipartimento rassicura: il partenariato di sponsoring con Philip Morris prevede che la visibilità del produttore di sigarette si concentri in un settore [un bar sulla terrazza del padiglione, ndr] accessibile solo agli adulti dai 21 anni in su. Qui Philip Morris potrà pubblicizzare un solo prodotto: Iqos, la sigaretta elettronica promossa quale alternativa alle sigarette tradizionali. Per di più, contrariamente ad altri sponsor principali, la multinazionale non avrà un suo spazio all’interno del padiglione, dove peraltro non si potrà fumare né vendere prodotti del tabacco. Il Dfae spiega che “tutte le misure” del caso verranno adottate affinché in alcun modo venga data l’impressione che la Confederazione promuove il consumo di prodotti del tabacco.

Il capo del dipartimento Ignazio Cassis “non è ancora stato orientato nel dettaglio in merito allo stato delle sponsorizzazioni per Dubai 2020”. Riguardo ai partenariati di sponsoring, “in particolare quello di Philip Morris”, il ministro degli Esteri “analizzerà la situazione e chiarirà le opzioni di azione. In seguito deciderà” il da farsi. Ad ogni modo, sottolinea ancora il Dfae, “come medico attivo nella prevenzione” Cassis (ex medico cantonale) “attribuisce grande importanza alla prevenzione degli effetti dannosi del consumo di prodotti del tabacco” e “analizzerà la questione di conseguenza”.

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